La Grande Partenza del Giro 2022 è sempre più vicina; tra meno di venti giorni a Budapest si aprirà il sipario sulla corsa rosa che è pronta ad accogliere tantissimi campioni che si batteranno per la conquista del Trofeo Senza Fine. Un grande lavoro anche quest’anno da parte di RCS Sport che ha costruito un percorso interessante e variegato adatto a diversi tipi di scenario, ad attendere gli atleti ci sarà però una terza settimana che lascerà davvero pochi spazio ai tentennamenti.
Oggi Bianzone il comitato organizzativo della Valtellina ha presentato la 16^ tappa che la vede protagonista, la Salò-Aprica, una frazione fenomenale in programma il 24 maggio, una delle regine di quest’edizione e che farà da apri pista per la settimana decisiva
202 km infernali, da Salò, provincia di Brescia, ad Aprica, famosissima località valtellinese ormai divenuta luogo simbolo dei leggendari arrivi di tappa della corsa rosa. Non c’è molto tempo per respirare in questa frazione che è un continuo sali e scendi sin dai primi chilometri di gara: per la giornata sono previsti tre gpm di prima categoria che sicuramente vedranno battersi i pretendenti alla maglia rosa. Si inizia con Goletto di Cadino posto a 1938 m di altitudine, la punta più alta della giornata, dopo una rapida discesa si affronta il leggendario Passo del Mortirolo, scenario di tante battaglie a pedali e ormai entrato nella storia del ciclismo. Il Mortirolo verrà affrontato nel versante di Monno, 12,6 km con media del 7,6 % e punte del 16%: il GPM è a 40 km dal traguardo. La piccola asperità di Teglio, non classificata però come gpm, porterà il gruppo alla salita finale di Valico Santa Cristina con i suoi terribili chilometri finali e con lo scollinamento a 7 km dal traguardo. Gli ultimi chilometri, in leggera discesa, porteranno i corridori all’arrivo di Aprica. Con 5440 km di dislivelli è la tappa più impegnativa del Giro e di cui sicuramente ne decreterà il vincitore.
«E’ una tappa che metterà a dura prova a tutto il gruppo, inutile dire che qui si deciderà il Giro d’Italia - ha detto il direttore del Giro Mauro Vegni -: ogni anno è praticamente d’obbligo fare tappa in Valtellina, è una terra che dà molto al ciclismo ed è particolarmente legata al Giro d’Italia. Il vero deus ex machina di questa frazione è Gigi Negri, un lavoratore formidabile, pronto a tutto per portare la sua Valtellina tra le tappe della corsa rosa. E’ da alcuni anni che studia questa tappa, voleva riproporci la salita di Santa Cristina e ha lavorato di conseguenza. Si è messo d’accordo con un amico del Lago di Garda e con vari sindaci, si sono presentati nel mio ufficio con una tappa già fatta, l’ho guardata ed era impossibile dire di no. Non è uno di quei grandi tapponi a cui siamo abituati, sono poco più di 200 km, ma intensi, sicuramente ci sarà spettacolo».
Tra i presenti alla giornata in Valtellina c’era anche Ivan Basso, che proprio sull’Aprica ha costruito le due vittorie al Giro nel 2006 e nel 2010. «La Valtellina ha un posto speciale nel mio cuore. Mia madre è originaria proprio di Bianzone, è qui che ho trascorso la mia infanzia, ho fatto le mie prime pedalate, proprio l’Aprica è stata la prima vera salita che ho fatto nella mia vita; il destino ha voluto che proprio in questa zona riuscissi a confezionare le mie due vittorie al Giro d’Italia. Nel 2006 ero arrivato sul traguardo con la foto di mio figlio Santiago, mentre nel 2010 è stata una grandissima emozione ancora. Quel giorno con me c’erano Vincenzo Nibali e Michele Scarponi che vinse proprio quella tappa, è anche grazie a lui, seppure non fosse della mia squadra che ho staccato Arroyo ed ho conquistato la rosa. Ricordare quel giorno è come ricordare lui. La tappa che propone quest’anno il Giro è veramente molto impegnativa, penso che i primi attacchi ci saranno sul Mortirolo, poi scoppierà tutto sulla salita finale di Santa Cristina. È sempre difficile fare pronostici, ma penso che non sia una frazione da fuga, l’Aprica è uno di quegli arrivi che fanno gola ai grandi campioni, molto probabilmente vedremo trionfare il futuro vincitore del Giro».
C’è grande attesa per la tappa valtellinese del Giro che anche quest’anno si propone di dare grande spettacolo. Da sempre la Valtellina costituisce il cuore pulsante della corsa rosa, le strade su cui ogni anno si decidono le sorti del Giro e che durante l’anno sono protagoniste del cicloturismo. La corsa a tappe italiana infatti, grazie la sua diffusione su grande scala è un importante volano per tutta l’attività turistica che beneficia di grande visibilità anche grazie a riprese mozzafiato. È la decima volta che Aprica è arrivo di tappa, è la conferma della sua centralità in uno sport che conta sempre più praticanti ed appassionati. La Valtellina è terra di ciclismo, ma anche di cibo e buon vino, è proprio lei ad ospitare la Wine stage che ha come protagonista lo Sforzato, un’eccellenza del territorio ormai famosa in tutto il mondo. Ora non rimane altro che aspettare il 24 maggio per assistere allo spettacolo della sedicesima tappa del giro da Salò ad Aprica.
photo Monguzzi
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