Si sono fatti 2000 chilometri fino al confine tra l'Ucraina e la Polonia per raccogliere e salvare 13 giovani ciclisti e tre mamme e portarli in Italia. Così Lorenzo Carrara, Alessandro Zoppi, Gianfranco Camotti e Oliviero Calissi - tutti dirigenti ciclistici di lungo corso - sono stati protagonisti di un grande gesto umano e di solidarietà mettendo a repentaglio la propria incolumità pur di aiutare persone in difficoltà.
«E' stato un lungo viaggio ma ne è valsa la pena - spiega al telefono Lorenzo Carrara -. Vedere l'emozione negli occhi dei ragazzi e delle loro mamme è stato commovente, incredibile quello che sta accadendo da quelle parti. Siamo stati con loro qualche ora, e subito dopo abbiamo ripreso il viaggio per l'Italia. Ora questi ragazzi e ragazze (sono allievi e juniores, ndr) stanno bene e sono tranquilli. Il peggio per loro ora è alle spalle».
I mezzi di trasporto che hanno permesso questa operazione sono stati messi a disposizione del Gruppo sportivo ciclistico Villongo del presidente Camotti e dal Consorzio Cascina Clarabella Onlus di Cortefranca, nel Bresciano, che nei prossimi giorni ospiterà alcuni dei giovani ragazzi. Un'operazione che, oltre a Carrara e ai suoi accompagnatori, vede coinvolti il massaggiatore della Jumbo Visma Michal Szyszkowski, che fa parte della macchina organizzata in Polonia, il meaccanico della Intermarchè Wanty Gobert Yuri Chebykin e naturalmente altre persone impegnate in queste azioni umanitarie.
Mentre scriviamo, Carrara, Comotti, Calissi e Zoppi sono ancora in viaggio e arriveranno a destinazione non prima di domani mattina. «Abbiamo molta strada da fare, faremo delle soste per consentire ai ragazzi di mangiare qualcosa in qualche autogrill. Vi posso assicurare che il nostro impegno non finisce qui. Ci stiamo organizzando per effettuare altri recuperi, ma ci servirà l'aiuto di altre persone: la gente dell'Ucraina ha bisogno di aiuto e noi vogliano continuare a darglielo».