Un sogno, una speranza, un'emozione sopita che torna a vedere la luce. La Sei Giorni a Milano è tutto questo e molto molto di più. Il presidente federale Cordiano Dagnoni ne aveva parlato nel periodo pre-elettorale e subito dopo la sua nomina: «Lavorerò per riportare la Sei Giorni a Milano». E per lui, che sulla pista di Piazza VI Febbraio è praticamente nato, quell'impegno era davvero importante.
In quel Palazzo, a due pazzi dal Vigorelli, sono andati in scena negli anni momenti epici dello sport italiano e Dagnoni sta lavorando per trasformare il suo sogno in realtà. «Sto lavorando per realizzarlo con i grandi stradisti italiani e stranieri - conferma Dagnoni a La Gazzetta dello Sport -. Non solo Ganna e Viviani, ma anche Nizzolo, che tornerà a fare la pista, e Colbrelli. Milano è la casa della Sei Giorni: vorrei riportarla in Piazza VI Febbraio, al Palazzo delle Scintille, che ora è un hub vaccinale: lì si potrebbe montare una pista da 200 metri. Tutto ovviamente dipende dall’evoluzione della pandemia, ma stiamo lavorando per studiare una data con l'UCI e pensiamo ad una collocazione a fine novembre. Se non fosse possibile concretizzare il sogno Milano, l’alternativa sarebbe il velodromo di Montichiari».
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