MARCO VILLA, L'AMICIZIA CON FANINI E LA CONQUISTA DEL MONDO. GALLERY

INTERVISTA | 06/12/2021 | 07:50
di Valter Nieri

La storia d’amore tra Marco Villa e la pista durada oltre trenta anni. Da dilettante prima, poi all'esordio nel professionismo icon i colori di Amore e Vita Beretta nel ’94, scoperto e lanciato dal più grande talent scout del ciclismo italiano Ivano Fanini, al suo primo mondiale vinto nel ’95 in coppia con Silvio Martinello nell'Americana a Bogotà fino ai trionfi iridati al Velodromo di Roubaix da c.t. azzurro che gli hanno consentito di vincere per il secondo anno consecutivo l'Oscar tuttoBICI quale miglior tecnico italiano.


Taciturno di carattere, Villa è un tecnico che puntatutto sul lavoro e lo fa a testa bassa con il massimo impegno, con tutte le energie, tenendo unito il gruppo al quale trasmette le sueesperienze aiutandolo a centrare gli obiettivi.


L'Italia è tornata grazie a lui a rivincere, 24 anni dopo l'ultima volta, il campionato del mondo nell'Inseguimento a squadre battendo in finale la Francia grazie al fantastico quartetto formato da Ganna, Milan, Consonni e Bertazzo che ha sostituito Lamon rispetto all'oro olimpico di Tokyo 2020.

Un c.t. la cui maturazione parte da lontano, dagli esordi professionistici come corridore quando pochi lo conoscevano e Fanini gli diede fiducia ed è proprio con il dirigente lucchese che raggiunse la maturazione psico-fisica.

Fra i ricordi del passato Villa ne conserva uno in particolare, quando in una gara in linea in Germania superò allo sprint i grandi campioni di allora.
«Ho vinto molto poco su strada - dice il c.t. azzurro - ma rimane per me indimenticabile quello ottenuto nell'ottava tappa al "Coca Cola Trophy" in Germania nel luglio 1994, anno del mio esordio nel professionismo con i colori di Amore e Vita. Zabel preparava la volata, io scattai prendendolo in contropiede e vinsi davanti al tedesco Josef Holzmann e allo svizzero Urs Freuler. Certi nomi non si possono dimenticare».

Riguardo al ciclismo pedalato, ha qualche  rimpianto?
«Sono soddisfatto della mia carriera. Sono stato professionista 12 anni e grazie ad Amore e Vita ho potuto partecipare due volte al Giro d'Italia e vincere tanto a livello mondiale in pista. Su strada, anche quando Fanini mi diede la possibilità di correre senza vincoli, negli sprint non riuscivo a fare di più di qualche piazzamento. Però sono riuscito a ritagliarmi uno spazio importante in pista nelle specialità per le quali ero maggiormente tagliato”.

Ha mantenuto contatti con Fanini?
«Ci sentiamo tutte le settimane. Mi manda messaggi costantemente e questo mi fa piacere perchè non è invasivo ed appena posso gli rispondo. È bello che vecchi dirigenti o anche semplici sportivi mi dimostrino affetto anche a distanza di tanto tempo da eventuali rapporti di lavoro. Dopo Roubaix, appena tornato a casa nel mio paese di Montodine ho partecipato ad una cena con tanti amici allestita in piazza all'aperto. È stato molto bello e non credevo intervenissero così in tanti. E testimonianze di affetto le ho ricevute anche dal mio paese di origine, Abbiategrasso».

Qual è il segreto dei successi ottenuti alle Olimpiadi e ai mondiali?
«Non ci sono segreti. Cerco sempre di portare le mie esperienze e il mio metodo di allenamento: mi sento spesso con i ragazzi ed il nostro colloquio è a 360 gradi, parlo anche con i loro preparatori e procuratori.  Rispetto molto le loro società di appartenenza perchè sono queste che pagano i ciclisti e non dobbiamo mai dimenticarlo».

Quanto credeva nel successo di Elia Viviani nella gara ad eliminazione?
«Tanto. Sa una decina di anni è tra i pistard più forti al mondo nell'Omnium, specialità nella quale anche a Roubaix è andato a podio. La gara ad Eliminazione gli è congeniale e lo ha dimostrato alla grande».

Da un mese le è stato affidato anche il settore femminile...
«Me lo hanno proposto il consiglio federale ed il presidente Cordiano Dagnoni e ho accettato, anche se a questo punto raddoppiano gli impegni. Il ciclismo femminile è in continua evoluzione, quanto a me penso di utilizzare lo stesso metodo che ha portato risultati in campo maschile».

In cosa consiste la differenza di preparazione tra maschi e femmine?
«La donna ovviamente ha meno forza fisica ed è qui che deve lavorare in maniera differenziata. La minor potenza deve essere colmata da una superiore agilità rispetto al maschio».

Doppio impegno per Villa, ma anche doppia possibilità di puntare ai vertici mondiali senza dimenticare le origini e quei giorni importanti a Lucca e l’amicizia che dura tuttora con Ivano Fanini.

da La Gazzetta di Lucca

Copyright © TBW
COMMENTI
Bravo
6 dicembre 2021 16:48 Geomarino
Grandissimo Marco Villa,persona di uno semplicità incredibile e Tecnico dal valore immenso!!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un borgo (Barbara), una disciplina sportiva per rimanere in forma tra autunno e inverno (il ciclocross) e un illustre campione (Americo Severini). Cosa hanno in comune questi tre elementi? Il Memorial Americo Severini, giunto alla quarta edizione. Il borgo anconetano...


Il Team ECOTEK continua la sua preparazione alla prossima stagione. Nell’ottica di una continua crescita e con lo scopo di fornire le migliori attrezzature ai propri atleti, la squadra juniores bresciana annuncia che il prossimo anno correrà con le biciclette...


Il Veloce Club Tombolo 1974 festeggerà il prestigioso 50° anniversario della sua fondazione, proprio nella data esatta della sua nascita, venerdì 29 novembre 2024 all'Auditorium Municipale "Alberto Vighesso" di Tombolo, nel padovano, con inizio alle ore 20.45. La speciale...


Per una corsa a tappe di una settimana è cosa rara avere certezze e organizzazione definita 5 mesi prima dell’evento. Basti pensare che tra tutte le corse a tappe WorldTour della prima parte di stagione solo il Santos Tour Down...


Per scoprire i dettagli del Giro d'Italia 2025 dovremo aspettare gennaio. Lo ha confermato il direttore della Corsa Rosa, Mauro Vegni - oggi a Riva del Garda per l'assemblea annuale della AIOCC e la presentazione del Tour of the Alps...


Quali saranno i Grandi Giri che farà Tadej Pogacar nel 2025? Ne parlerà Joexan Fernandez Matxin DS dell’UAE. E il Giro d’Italia 2025 partirà veramente dall’Albania? Cosa risponderà Mauro Vegni, il patron della corsa rosa, in questo momento a...


Continua anche per il 2024 la partnership tra Alé, il celebre produttore veronese di abbigliamento da ciclismo di alta qualità e la UCI Track Champions League. Per l’evento Alé produrrà quasi 300 body su misura che saranno indossati dai migliori ciclisti su...


Ancora una volta in azione i soliti ignoti: hanno preso di mira il negozio dell'ex professionista Walter Delle Case a Gemona del Friuli. Hanno utilizzato un furgone come ariete per sfondare la vetrina del negozio di biciclette e poi, una...


Vincenzo Nibali è pronto a tuffarsi in una nuova avventura, questa volta su quattro ruote. Il campione siciliano, che proprio nei giorni scorsi ha festeggiato il suo 40esimo compleanno, parteciperà al Monza Rally Show alla guida di una GR Yaris...


C’è un missile a due ruote che sta inanellando record sulle salite delle Alpi: ad ottobre ha strappato a Jai Hindley il record di scalata dello Stelvio dal versante di Prato allo Stelvio, settimana scorsa si è preso il record...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024