LOMBARDIA, LE CINQUE PERLE DI FAUSTO COPPI

STORIA | 09/10/2021 | 08:22
di Francsca Monzone

Il 1946 in Italia è l’anno della Rinascita, della speranza e della voglia di credere nel futuro. La Guerra è finita da un anno, la fame e l’oppressione dovevano essere cancellate dalla mente e per questo la gente era tornata a cercare le cose belle, come le gite la domenica, le partite di calcio e le corse di ciclismo. Il popolo italiano finalmente era libero e voleva velocemente ritrovare la propria identità, il sorriso e quella serenità che per tanti anni aveva dovuto nascondere.


Il 1946 è un anno speciale perché tornano le corse di ciclismo e la prima ad affacciarsi, in quell’Italia che vuole ripartire, è la Milano-Sanremo. Sarà poi il turno del Giro d’Italia e di tutte le altre corse, per arrivare al gran finale, quello dell’ultima corsa dell’anno, quando la gente vuole vedere ancora un campione, quello che a Milano, taglierà per primo il traguardo del Giro di Lombardia.


Quella mattina del 27 ottobre 1946, l’autunno è arrivato e a Milano un cielo grigio e un’aria umida con foschia accolgono i 129 ciclisti. Quel giorno dovranno percorrere231 km prima di rientrare a Milano. Al via c’è Gino Bartali, ma anche Fausto Coppi che a marzo aveva conquistato la Milano-Sanremo. Bartali dopo Varese cade e perde terreno e poi sarà costretto al ritiro. A Como la battaglia si accende a colpi di pedale, con scatti e attacchi e in mezzo c’è anche Fausto Coppi. Il Campionissimo non troverà collaborazione in gruppo, tutti sanno che è lui il corridore che potrebbe vincere e così attacca di nuovo e questa volta lo sa sulla Valbrona.

Sul Ghisallo, simbolo della corsa, l’Airone si mette davanti, demolendo i suoi avversari con un ritmo forsennato. Coppi in cima al Ghisallo è rimasto da solo, ma in discesa viene ripreso da Casola e Motta. Questa volta c’è l’accordo e i tre viaggiano regolari verso Milano, saranno loro a giocarsi la vittoria. Coppi però è il Campionissimo e a 5 km dall’ingresso al Vigorelli attacca nuovamente perché sa che sul traguardo deve arrivare da solo. Fausto ha da poco compiuto 27 anni e quello è il suo primo Giro di Lombardia. Entra da solo nel velodromo Vigorelli e alle sue spalle, staccato di 40", arriverà Luigi Casola seguito da uno stremato Michele Motta. Quel giorno al Vigorelli i corridori che taglieranno il traguardo saranno solo 53.

Il campione piemontese per altre quattro volte è salito sul gradino più alto del Lombardia, facendo segnare un record di vittorie che ancora oggi rimane imbattuto. L’anno dopo si corre il 26 ottobre e ancora una volta partenza e arrivo saranno da Milano, ma sempre viaggiando verso Como e Bergamo. Quella mattina nel capoluogo lombardo piove tanto e fa freddo, ma i corridori non hanno pensieri e da subito animano la corsa. Dopo il rifornimento di Asso, Coppi prende in mano la situazione e decide di andare a riprendere il gruppetto di fuggitivi con Cottur, Leoni, Teisseire, De Santi, Feruglio, Bresci, Seghezzi, Camellini e Maggini, che rischia di prendere troppo vantaggio. Ancora una volta sul lungolago ci sarà il forcing di Coppi che, arrivato sul Ghisallo, impone la sua legge agli avversari. In cima al Ghisallo il Campionissimo ha 2'15" su Bartali, 2'45 su De Zan, 3'15" su Magni. Sarà ancora lui a tagliare per primo il traguardo, dopo una fuga di 70 km. Alle sue spalle Gino Bartali arriverà con un ritardo di oltre 5 minuti, insieme a De Zan. Anche quel giorno saranno solo 53 i corridori che arriveranno a Milano.

Nel 1948 Coppi non avrebbe dovuto esserci perché squalificato ad agosto per gli spintoni con Bartali al Mondiale di Valkenburg. I due rivali vennero provvidenzialmente reintegrati ma solo Coppi prese parte all’ultima Classica Monumento dell’anno. L’Airone allora è al via della corsa il 24 ottobre e sul Ghisallo ancora una volta spicca il suo volo. Quel giorno viene scritto un nuovo record sugli 8,8 km di salita e Coppi impiega 25’30” per arrivare sulla cima, abbassando il precedente record di 1’43”. Questa è la terza vittoria consecutiva di Coppi, con una fuga solitaria di 84 km: al traguardo ha un vantaggio di 4’45" su Adolfo Leoni, mentre Bobet finisce a 6’59", Kubler e Schotte a 8’17".

L’anno successivo sarà la quarta vittoria del piemontese, in un anno che lo vede entrare per sempre nella leggenda del ciclismo. Prima di arrivare a quel Giro di Lombardia, il Campionissimo vince anche il Giro d’Italia e il Tour de France nello stesso anno, primo nella storia a firmare l'impresa. Anche questa volta Coppi vince da solo, precedendo di 2’52” lo svizzero Ferbi Kluber e l’italiano Nedo Logli, seguito da Fiorenzo Magni.

L’ultima vittoria di Coppi alla corsa lombarda arriverà qualche anno dopo, nel 1954. Stavolta sul Ghisallo non è lui ad attaccare, bensì Chiarlone, che resta da solo fino alla Madonnina, anche se alle sue spalle arriva Aldo Moser. Coppi gestisce la corsa, guida l'inseguimento e alal fine conqista allo sprint il suo quinto Giro di Lombardia, andando a chiudere davanti a Fiorenzo Magni e Mino De Rossi.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Contro un ostico Laurens Sweeck, il campione del mondo non ha avuto vita facile, ma ha comunque prevalso con un'azione in solitaria iniziata al primo dei sette giri. Così Mathieu Van Der Poel firma la quarta vittoria su quattro gare...


Per raccontarvi un po' chi è stato Gian Paolo Ormezzano vi proponiamo questa lunga intervista che aveva concesso a Nino Materi de Il Giornale, pubblicata il 14 giugno 2022. Non c'è tutto, ma c'è tanto del nostro GPO.La sfida a...


Gian Paolo Ormezzano non c'è più. Ha posato la penna ed volato via. Aveva 89 anni e per una vita intera ha raccontato il mondo dello sport e il mondo attraverso lo sport, conservando sempre un posto speciale nel suo...


Doppietta belga all'Azencross di Loenhout per donne elite che si è corsa in Belgio. Ha vinto Marion Norbert Riberolle, della Crelan Corendon, davanti alla connazionale e compagna di squadra Sanne Cant campionessa nazionale in carica. Terzo posto per a emregente...


Singolare: dall’aria che tira, sembra più infuocata la campagna elettorale per diventare ct della nazionale che quella per di­ventare presidente federale. E dire che prima di qualunque discorso sul Ct sarà fondamentale e decisivo avere il nuovo presidente, è elementare....


Mathieu van der Poel ha conquistato ieri la sua terza vittoria consecutiva: dopo la sabbia di Mol, ha fatto sua anche la corsa nel fango di Gavere. Sul podio insieme al campione del mondo sono saliti Michael Vanthourenhout, che ha...


In occasione della presentazione ufficiale della Fenix Deceuninck formato 2025, con annesso disvelamento della "quadruplice" maglia by Alé, l'amministratrice delegata della decennale azienda veronese ci ha parlato di passato, presente e futuro della propria avventura nel ciclismo sia maschile che...


Ottimo secondo posto di Patrik Pezzo Rosola in Belgio. Il figlio d'arte chiude l'Azencross di Loenhout, valido per la Challenge Exact Cross, alle spalle del ceko Krystof Bazant che precede il giovane italiano di soli 5". Vompleta il podio la...


Gli amici di Velò, storica trasmissione di TvSei dedicata al ciclismo, ci hanno fatto un regalo e nella serata di Santo Stefano hanno confezionato una speciale puntata natalizia.Insieme all'ideatore della trasmissione Luciano Rabottini e al padrone di casa Jacopo Forcella, in studio...


Si è spento ieri, giorno di Santo Stefano, Sergio Coppi, fratello del più noto Piero, deceduto già qualche anno fa... Entrambi cugini primi del Campionissimo e di Serse. Salutiamo un amico che, pur vedendo quasi nulla con gli occhi, percepiva...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024