Per il pubblico italiano la stagione del ciclismo su strada finirà il 17 ottobre, giorno di Coppa d’Inverno elite e under 23 e della nuova gara Veneto Classic professionistica. Per Diego Rosa invece la stagione è finita nove giorni fa Gran Premio di Francoforte. La corsa di Frankfurt ha rappresentato per il passista scalatore di Corneliano d’Alba l’ultima apparizione agonistica griffato Arkea-Samsic. In queste ultime settimane della stagione su strada 2021 non disputerà a corse e dal primo gennaio 2022 apparterrà alla Eolo-Kometa, team gestito dai fratelli Contador e da Ivan Basso.
«Sto bene – rivela Diego, 32 anni, vincitore tra i professionisti di una Milano –Torino, una tappa al Giro dei Paesi Baschi e una Settimana Coppi e Bartali – però non corro più nel 2021 anche perché con l’Arkea Samsic ci sono state delle incomprensioni. Niente di grave, cose che possono succedere nelle squadre».
Non è stata una stagione felicissima quella di Rosa versione Arkea-Samsic fin dalla primavera. «Ci dicevano che avremmo disputato il Giro d’Italia – spiega – e invece improvvisamente è arrivata la notizia che alla corsa rosa non avremmo partecipato. E’ così iniziato un periodo di gare che non pensavamo di disputare. Un programma quasi improvvisato che non ha certo giovato a uno come me».
La competizione in linea più lunga che Diego ha disputato quest’anno è stata la Liegi-Bastogne-Liegi e relativamente ai cimenti a tappe la Tirreno-Adriatico. «Non è il caso di chiedermi qual è stato il miglior risultato o la mia miglior prestazione del 2021, lasciamo perdere».
Adesso Diego ha scelto la Eolo-Kometa. «All’età di 32 anni mi sento ancora valido, sicuramente esperto e soprattutto non sono sfruttato. Mi piacerebbe avere spazio in squadra per dire la mia. Quando sarà il momento di smettere o di correre solo in appoggio agli altri sarò il primo ad accorgermene».
Siamo ancora nel settembre 2021 tuttavia per il corridore di Corneliano d’Alba è già come se fossimo in pieno inverno. «Non vedo l’ora di essere a gennaio 2022, sto già pensando alle prime corse della nuova stagione per rifarmi. So altresì che la voglia di ottenere subito dei risultati significativi potrebbe farmi sbagliare o crearmi qualche tensione pre-gara in più».
Poi Diego riavvolge il nastro della carriera: da professionista prima di indossare la maglia dell’Arkea è stato in Androni-Sidermec, Astana, Sky e Ineos. «Da parte mia c’è stata qualche scelta sbagliata. Per esprimere il meglio di mè stesso mi serve la serenità e fino a questo punto della carriera l’ho trovata solo in Androni e Astana. Con quelle maglie mi è sembrato di essere in una famiglia. Ritengo che l’ambiente Eolo-Kometa potrà darmi la tranquillità che cerco».
Quest’ anno il Giro di Lombardia finirà a Bergamo, proprio come nell’edizione 2016 quando Diego arrivò secondo battuto da Esteban Chaves. «Purtroppo quest’anno non lo correrò e mi dispiace tanto. Il nove ottobre comunque mi presenterò a Bergamo: lo farò unicamente per restituire le bici allo staff Arkea-Samsic».