A Remco Evenepoel non piace perdere, e questo è chiaro un po' a tutti. Dopo l'iniziale frustrazione per essersi fatto sfuggire la vittoria ai Campionati Europei in Trentino 2021, però, il belga è stato il primo a congratularsi con il vincitore Sonny Colbrelli, sia sul podio che in conferenza stampa. Col passare dei chilometri si è visto sfuggire una vittoria che credeva di avere in mano e, sapendo che avrebbe perso allo sprint con l'italiano, si è lasciato andare a gesti plateali non troppo eleganti, che però si possono perdonare a un ragazzo di 21 anni abituato a stravincere.
«Da una parte c'è l'amaro in bocca per aver mancato la vittoria, dall'altra la consapevolezza di essere tornato a livelli altissimi - ammette Evanepoel -. Nel finale era anche un duello mentale con Colbrelli, quando ho attaccato l'unico che non volevo ritrovarmi a ruota era Colbrelli. E invece c'era proprio lui. Ha meritato di vincere, è stato il più forte e non ho potuto farci nulla. Non lo avevo mai visto così forte».
Il talentino belga è rimasto impressionato dalla forza del bresciano e se lo aspetta grande protagonista anche a Lovanio tra due settimane: «Spero che non arrivi con questa condizione al Mondiale, sennò sarà dura per tutti - ammette ancora Remco, che sarà a sua volta uno degli osservati speciali -. L'ho visto da vicino al Benelux Tour, prima in corsa e poi in TV, ed era chiaro che gli veniva tutto facile. Ci saranno due, tre, massimo quattro grandi favoriti, e Colbrelli è sicuramente uno di questi. Se dovesse vincere anche il mondiale, poi in corsa non avremmo maglia di campione europeo e maglia di campione italiano, sarebbe noioso. A parte gli scherzi, chi vince lo merita sempre, ma come Nazionale belga lo metteremo in difficoltà. Il capitano sarà Wout Van Aert che sta andando fortissimo, faremo di tutto per aiutarlo a vincere la maglia arcobaleno».
Sulla discesa del Monte Bondone, inoltre, è sembrato ritrovare una certa confidenza con le discese e le traiettorie più complicate. Un problema che, in realtà, per Evenepoel non è mai realmente esistito: «Sono semplicemente più rilassato, mi fido maggiormente di chi mi è davanti. Oggi nella discesa del Bondone sono riuscito a seguire Trentin, nonostante l'avessimo affrontata fortissimo. Sono arrivato giù che ero in terza posizione. E vorrei anche che la si smettesse di dire che non so guidare la bicicletta, o che in discesa sono scarso, perché è semplicemente una condizione mentale che mi aveva leggermente frenato dopo l'incidente».