
Lo splendido scenario di uno dei molti gioielli architettonici di Monza, lasciti del suo storico passato, la neoclassica Villa Reale del grande architetto Giuseppe Piermarini, che ha “firmato” anche la Scala di Milano - Reggia inaugurata nel 1780 -, è stata la cornice, in un’atmosfera di notevole suggestione notturna, della celebrazione della ricorrenza di una vittoria iridata di un “gioiello” sportivo del capoluogo brianzolo, Gianni Bugno, monzese a tutto tondo aldilà della sua origine veneto-svizzera.
Mercoledì 25 agosto, notte, la monumentale facciata della Villa Reale è stata illuminata dal tricolore italiano che ciclisticamente gli appartiene pure, per celebrare i 30 dal successo iridato di Gianni Bugno ai mondiali di Stoccarda. Ragioni tecniche non hanno consentito agli organizzatori della manifestazione, il glorioso Pedale Monzese presieduto da Federico Gerosa, già voce del Giro d’Italia e delle altre classiche della Gazzetta dello Sport e della municipalità monzese che ha sostenuto l’iniziativa, di proiettare i molteplici colori dell’iride.
A testimoniare l’affetto costante di cui gode sempre Gianni Bugno, nonostante il periodo ancora vacanziero, oltre cento appassionati e amici si sono ritrovati a salutare il campione monzese in una manifestazione che non ha seguito i canoni dell’ufficialità paludata ma quelli dell’amicizia, dell’ammirazione e del affetto verso il campione - con lui anche la moglie Cristina e il figlio Alessandro -.
Ha ringraziato tutti, “ad personam”, con grande disponibilità e ha ricordato la figura di un suo amico, più che amico, sia nel ciclismo, sia nella vita, quale Nazzareno “Nene” Cazzaniga, riferimento della Ciclisti Monzesi, scomparso quasi due mesi fa. Era presente il fratello, Renato Cazzaniga.
Rapidi e incisivi, rivelatori anche dell’amicizia, sono stati i saluti dei rappresentati dell’amministrazione comunale di Monza, del presidente F.C.I. Cordiano Dagnoni, di Stefano Pedrinazzi, presidente del C.R.L-F.C.I.
Il Pedale Monzese, promotore dell’iniziativa con la municipalità di Monza, con Roberto Albani, Paolo Brioschi e l’apporto di Vito Mulazzani, ha in fase d’avanzata progettazione la celebrazione, in modo adeguato, del trentennale del successo del Giro d’Italia 1990, tutto in rosa, che era già impostato per il 2020 ma che i fatti della pandemia ne hanno impedito l’effettuazione.
“Vedremo”, com’era ed è solito dire Gianni Bugno.
g.f.
Foto di Diego Zanetti-BICI-TV