Succede d’estate, oggi, adesso. Succede sotto un ombrellone, su una panchina, a bagnomaria. Succede camminando, pedalando, parlando. Succede che due italiani su tre sognano di cambiare vita. Altra aria, altro ritmo, altro lavoro. Poi, però, finita l’estate, finita la vacanza, finita l’ispirazione, anche quei due italiani su tre tornano alla stessa vita di prima. Infelici e scontenti.
E’ successo anche a Paola Gianotti. Laureata in Economia e Commercio, assunta in una società di consulenza, inserita in un ambiente, in un organico, in un palazzo di vetro e in un tailleur di moda. Una donna in carriera. Perfino ammirata e invidiata. Ma infelice e scontenta. Tant’è che un giorno sogna di cambiare vita. E il bello è che ci riesce, e lo fa.
“La svolta” (Feltrinelli, 172 pagine, 14 euro) è una guida: come cambiare vita con resilienza e pensiero strategico. Paola, che da consulente d’azienda è poi diventata “coach, speaker motivazionale e atleta di endurance”, l’ha scritto con Lorenzo Paoli, “strategist e co-founder di Content University, azienda specializzata nella comunicazione strategica online per multimazionali e imprese” (fra virgolette, così come scritto sui risvolti della copertina). Una guida non teorica ma pratica. O forse teorica e pratica. Ma certamente pratica. Pagina 19: “Comincia a notare quello che ti piace e quello che non ti piace, quello che vorresti tenere, e forse più vivere intensamente, e quello che invece è arrivato il momento di modificare. Poi compi un primo passo: piccolo, minuscolo, silenzioso”. Pagina 20: “Dedica 30 minuti a te stesso, la mattina; inizia a fare sport, 20 minuti al giorno. Parcheggia l’auto più lontano dal lavoro e goditi la passeggiata mattutina, avvolto nei tuoi pensieri”. Pagina 34: “Allenati a riconoscere quei doveri che non senti tuoi”. Pagina 37: “La visione ti racconta le decisioni che devi prendere per te stesso”. Pagina 39: “Non avere fretta, anzi: la visione può anche non essere raggiunta completamente”.
Da quel giorno, Paola Gianotti appare come una donna forte: di una sicurezza granitica, di una ostinazione feroce, di una fiducia illimitata. Gira l’Italia, gli Stati Uniti, il mondo. Non vede frontiere e non conosce confini: quando sogna, sogna l’infinito, e quando fugge, lo fa controvento (“Sognando l’infinito” è il titolo di un suo libro Piemme del 2015, “In fuga controvento” di un altro Bradipo del 2020). Pagina 102: “Sto attraversando, ormai da diverse ore, il deserto del Nullarbor, in Australia, il terzo deserto che mi tocca affrontare durante il mio giro del mondo in bici, e a metà mattina della mia centocinquesima tappa mi imbatto in questo cartello, che preannuncia che sta per iniziare un rettilineo di quasi 150 chilometri, il più lungo al mondo”. Solo una donna forte ce la può fare.
Ma anche lei ha avuto dubbi, è caduta in crisi, ha avvertito la sensazione del fallimento. Poi, però, a piccoli passi, ha cambiato rotta, direzione, percorso, ha cambiato obiettivi, traguardi, mete, ha cambiato la sua vita. La svolta, appunto, dopo incroci e bivi. Lei, quella avventurosa in bicicletta, ma anche lei, quella consapevole che si batte per la sicurezza di tutti, le pedalate comunitarie, le manifestazioni protestanti, i cartelli “un metro e mezzo”, le campagne di sensibilizzazione, civiltà, educazione.
“La svolta” non è il manuale per attraversare il deserto, ma è la spinta per uscire di casa. Non propone le tabelle per prepararsi a un coast-to-coast, dall’Adriatico al Tirreno o dall’Atlantico al Pacifico, ma rivela come non voltare le spalle alle occasioni. Una bici, per esempio: aiuta a conoscersi, capirsi, darsi. Darsi anche quel coraggio di battere la pigrizia e abbattere la paura. Pagina 172: “Il più grande regalo che puoi fare a te stesso è chiederti che cosa vuoi, decidere che cosa non vuoi, fare un bel respiro e, semplicemente, partire. Buon viaggio”.
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