Il più letterario è quello per Gabriele D’Annunzio: partenza e arrivo a San Vito Marina, 20,5 chilometri e 266 metri di dislivello, attraverso la Riserva naturale della Valle delle farfalle fino all’eremo dannunziano, la casa in cui il Vate convisse con Barbara Leoni e scrisse “Il trionfo della morte”.
Il più spirituale è quello battezzato Costa del Mulino: partenza e arrivo a Rocca San Giovanni, 18,5 chilometri con 258 metri di dislivello, prima destinazione il mare, poi lungo la Via verde dei trabocchi fino all’Abbazia benedettina di San Giovanni in Venere, basilica e monastero, romanici.
Il più contadino è il Tratturo Magno: partenza e arrivo da Rocca San Giovanni, 30 chilometri con 329 metri di dislivello, c’è anche il tratto adriatico da Fossacesia Marina a Torino di Sangro, per il resto si pedala su sterrati frequentati da pastori e greggi transumanti.
Il più spettacolare è il Frentania Gran Tour: partenza e arrivo a Rocca San Giovanni, 40 chilometri con 400 metri di dislivello oppure 48 chilometri con 725 metri di dislivello, dalle pendici della Maiella al mare, fra vigneti e uliveti, è prevista anche la salita a tornanti per Paglieta, tradizionale traguardo della Tirreno-Adriatico.
Il più medievale è il giro di Rocca e dei suoi vigneti: partenza e arrivo sempre a Rocca San Giovanni, 8,2 oppure 5,4 chilometri con un centinaio di metri di dislivello, la visita del centro storico selezionato nel ristretto club dei Borghi più belli d’Italia dal Touring club italiano, e poi la natura, la terra, l’ambiente dei tipici vigneti (Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino, Cococciola, Cerasuolo...) a pergola.
Cinque itinerari, facili, per tutti, su asfalto e sterrato, per bici elettriche o muscolari, da strada o mountain bike, nel cuore dell’Abruzzo: negli occhi la montagna, nelle gambe il mare. A progettarli e realizzarli non le amministrazioni territoriali (che pure patrocinano l’iniziativa), neanche le aziende di promozione turistica (che pure collaborano al progetto), ma una cantina sociale, la Cantina Frentana, nata nel 1958 nella campagna di Rocca San Giovanni. E il “Frentana bike” è un illuminato esempio di turismo lento, intelligente, culturale e anche – non è un mistero – commerciale: un’esplorazione delle vigne, una visita alla Torre vinaria, un salto nello spaccio.
E non è tutto. In questa area ci sono anche la Riserva naturale lecceta di Torino di Sangro, il Cimitero di guerra Sangro River a Torino di Sangro, il Castello di Septe, il paese di Mozzagrogna con una villa attribuita a Gino Coppedè, il Santuario di Santa Maria Imbaro, il Cristo degli abissi e ancora la vicina cittadina di Lanciano, il paese dell’affresco Treglio, l’Oasi Wwf di Serranella e, ovviamente, l’intera Via verde dei trabocchi, una settantina di chilometri da Pescara a San Salvo (anche se quella doc va da Ortona a San Salvo).
Sul libriccino (con la mappa) e sul sito (www.frentanabike.it) si trovano i cinque itinerari con le varianti (anche con i file gpx scaricabili); informazioni e fotografie (con indicazioni di ristoranti, alberghi, punti di ricarica...); offerte speciali della Cantina Frentana per cicloturisti e camminatori; collegamenti utili per altre iniziative in Abruzzo.