Qualche mese fa Roberto Ruini ci aveva messo la faccia, in prima persona aveva voluto avere a tutti i costi il Giro d’Italia Donne. Una vera e propria scommessa fatta alla Federazione che ha accettato con tutta la sua pmg starlight mettendosi in gioco in tutto e per tutto. Ora, dopo dieci giorni intensi di gara si può dire con certezza che la sfida sia stata vinta in pieno portando in alto il valore della donna e dello sport e ottenendo dei grandi risultati.
L’emozione è tanta e anche il patron Ruini fa fatica a nasconderla. La festa di Cormons è stata il risultato di tanti mesi di duro lavoro, tanti accordi e pianificazioni tra enti locali e sportivi, una responsabilità enorme che non tutti sarebbero stati in grado di gestire. «Sono felicissimo, abbiamo raggiunto un traguardo pazzesco - dice Roberto Ruini, direttore generale del Giro d’Italia Donne a tuttobiciweb - la soddisfazione è veramente alle stelle; in questi giorni abbiamo avuto il privilegio di esaltare un evento ciclistico internazionale di punta del mondo femminile. È stata una sfida davvero difficile che io però ho voluto affrontare a tutti i costi, il ciclismo è uno sport che amo e merita il giusto palcoscenico. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza i miei collaboratori, il reparto organizzazione, comunicazione, quello commerciale, gli enti comunali, i tantissimi volontari e Giuseppe Rivolta che ha disegnato personalmente tutto il percorso».
I numeri sono da capogiro, oltre 160 paesi raggiunti su tutte le piattaforme web e tv e un seguito di pubblico sulle strade davvero incredibile. Nelle dieci tappe tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono stati attraversati dei luoghi bellissimi e leggendari. Roberto Ruini stesso l’ha vissuto da dentro, ogni giorno era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, controllava tutto in ogni minimo particolare. «Il mio desiderio era che andasse tutto bene, soprattutto per la sicurezza delle ragazze, ci tenevo particolarmente e ho fatto di tutto per riuscirci. Avere ogni giorno sotto la mia responsabilità oltre 550 persone è stato un impegno incredibile» ci racconta Ruini mentre ci ribadisce l’impegno dell’organizzazione in fattore di sicurezza e di protezione, una causa a lui molto cara. È per questo motivo che nella tappa di Mortegliano l’organizzazione ha accolto la proposta dell’ACCPI di ricordare Silvia, la ragazza friulana venuta a mancare sulla strada, un momento di commozione e un grande segno di rispetto verso di lei e la sua famiglia.
Il Giro d’Italia Donne è stato un viaggio incredibile, i risultati sono stati in crescendo giorno con giorno. La tappa difficile, a dire del direttore, è stata sicuramente quella di Milano, una sfida contro tutti e tutto, uno sforzo organizzativo enorme per essere in centro città in piena settimana lavorativa, una scommessa per portare il ciclismo femminile in uno dei luoghi più famosi d’Italia. Ogni giorno è stata una scommessa vinta, i sopraluoghi, la messa in sicurezza, la gara, senza dimenticare i protocolli anti covid che hanno reso l’evento un po’ più blindato ma comunque stupendo.
Le grandi atlete non sono mancate e Anna Van Der Breggen ha dato lustro alla competizione. «Anna Van Der Breggen è un’atleta straordinaria e penso che la sua vittoria, ora che siamo praticamente in clima olimpico, abbia reso la nostra corsa ancora più seguita - prosegue Ruini -. L’ho conosciuta prima della partenza via streaming, poi l’ho osservata da lontano senza voler interferire con la sua concentrazione, ha grande professionalità. Molto merito va però dato alle ragazze italiane, avere Elisa Longo Borghini, la campionessa nazionale, è stato un grande onore, ma tutte le nostre atlete si sono dimostrate all’altezza di questi dieci giorni. In ogni frazione non hanno mai mancato di farsi vedere ed attaccare, certo non hanno vinto una tappa ma ci hanno regalato veramente delle belle emozioni. È un orgoglio essere italiani al Giro d’Italia Donne».
Il Giro d’Italia Donne è appena finito, ma nella testa del direttore generale frullano già mille pensieri. L’anno prossimo si ritorna nel World Tour e ci sarà un bel da fare. Il percorso ancora non c’è ancora, ci sono solo tante idee, ma come dice lo stesso Ruini «una cosa è certa: verranno potenziate le ore di diretta e ci sarà ancora più spettacolo». Prepariamoci all’ennesimo salto di qualità.