I corridori italiani non sono riusciti a lottare per la maglia rosa al Giro d’Italia U23 2021, ma di segnali incoraggianti ne sono arrivati comunque. Molti ragazzi del primo anno, infatti, hanno dimostrato tutte le loro qualità, dando l’impressione di poter presto lottare per risultati prestigiosi. Tra questi Davide Piganzoli della Eolo-Kometa, valtellinese classe 2002, che ieri sull’ultimo arrivo in salita al Nevegal ha chiuso nono, blindando la Top 10 in classifica generale. Niente male per un ragazzo alla prima esperienza in questo tipo di gare.
«Non mi aspettavo di andare così forte. Ho un'ottima forma e ho lottato per difendere la Top 10 – racconta a tuttobiciweb -. Ci sono riuscito e sono davvero contento. Ayuso ha un altro passo, ma anche Vandenabeele e Johannessen avevano una marcia in più rispetto a me. Essendo un primo anno, però, credevo di essere molto più lontano da loro e invece, tutto sommato, ho dimostrato di potermela giocare».
Piganzoli ha sposato quest’anno il progetto di Basso e Contador, unendosi ad un ambiente che, in ambito U23, è soprattutto spagnolo. «All'inizio non capivo nulla, col passare del tempo però ho cominciato a parlare un po' spagnolo ed entrare in sintonia con tutto l'ambiente. Mi trovo molto bene». Vedere Lorenzo Fortunato e compagni brillare al Giro dei grandi gli ha dato la carica giusta per provare ad emulare le loro gesta in quello dei giovani: «Per me è un grande onore correre con questa squadra e sono contento che dopo un grande Giro d'Italia siamo riusciti a portare a termine anche un ottimo Giro U23».
Passista-scalatore, perché «a cronometro mi difendo molto bene e nelle tappe con tanti metri di dislivello ho dimostrato di poter stare davanti», non ha idoli, ma ammira tutti coloro dai quali può imparare qualcosa. Il suo sogno è vincere il Giro d’Italia, o comunque una grande corsa a tappe, e questo Giro U23 ha rappresentato un primo importante step per capire quello che potrà diventare.
Il prossimo obiettivo della sua stagione, però, non c’entra nulla con la bicicletta: «Per prima cosa devo prendere il diploma di perito elettronico. Poi con la squadra decideremo se fare il Giro della Valle d'Aosta o una corsa a tappe spagnola».