Federico Biagini è uno degli Juniores più costanti in questa prima parte di stagione. Al suo secondo anno in categoria e alla prima stagione con il Pedale Casalese Armofer Piacenza Cycling Academy, il ragazzo di Reggio Emilia ha sfiorato la vittoria a Cherasco, è giunto terzo alla Coppa Dondeo e ha inanellato diversi piazzamenti: tra questi il sesto posto al Memorial Drei di Reda, (ottenuto alle spalle dell’amico e compagno di squadra Nicola Rossi, ndr) e il recente nono posto conquistato in maglia azzurra al G.P. FWR Baron di San Martino di Lupari.
Questi risultati (che pongono il ragazzo reggiano anche tra i migliori della classifica Oscar tuttoBICI G.P. Aude Kitchen, ndr) sono certamente frutto di un buon momento di forma ma anche di tanto impegno e di una mentalità da vero combattente; lo chiarisce lo stesso Federico parlando al telefono con tuttobiciweb: «In ogni gara cerco di dare il massimo, non vado alle corse solo per partire. Ci provo sempre perché non mi piace avere rimpianti».
Il buon rendimento di Biagini è anche figlio dell’approdo al Pedale Casalese Armofer Piacenza Cycling Academy del presidente Massimini: «Nella nuova squadra ho trovato un bel clima; nuovi stimoli e nuove motivazioni per fare bene. Inoltre – aggiunge il giovane corridore - l’esperienza e i consigli dei tecnici Luca Colombo ed Enrico Rocca sono fondamentali per ottenere questi risultati».
Le rinnovate motivazioni e la costanza di rendimento hanno permesso a Federico - convocato dal coordinatore delle Squadre Nazionali Cassani su indicazione del CT De Candido – di vestire l’azzurro ed ottenere un risultato di rilievo nella competizione padovana. «Credo che tutti, fin da bambini e in qualsiasi sport, sognino di vestire la maglia azzurra, sono felice di aver avuto questa opportunità» dice.
Che esperienza è stata? Raccontaci.
«Decisamente emozionante e bella. Dalla sgambata pre – gara del sabato alla corsa vera e propria, anche se ho realmente realizzato quello che stavo vivendo solo quando ho attaccato il numero sulla maglia azzurra. Durante la corsa ho provato ad entrare nelle fughe e, giunti nel finale, mi sono buttato nello sprint riuscendo a terminare nono. Sono contento di come è andata».
La maglia azzurra: sogno realizzato o un punto di partenza?
«Entrambe le cose. Io la vivo soprattutto come un punto di partenza per fare sempre meglio».
Diciott’anni da compiere il prossimo 20 giugno, Federico Biagini da Reggio Emilia ha iniziato a pedalare su una bicicletta da corsa a sei anni nella categoria “G1”. Da “G5” la prima vittoria: «Si correva a Maranello. Ho vinto anticipando il gruppo, una emozione bellissima».
Anni dopo quella prima vittoria ottenuta con un allungo da “finisseur”, quali sono i terreni che preferisci?
«Mi sento più uno scalatore che un velocista, anche per la mia struttura fisica; mi piace attaccare e provare a sorprendere il gruppo. Se poi c’è da sprintare non mi tiro certo indietro».
Descrivi il tuo carattere.
«Socievole. Quando posso amo uscire con gli amici e stare in compagnia».
C’è un ciclista che ammiri e a cui ti ispiri?
«Un paio: Alaphilippe e Nibali. Ammiro il campione del mondo per come corre, per i suoi attacchi e gli sprint; lo Squalo è un esempio di tenacia e di classe sulle salite».
Conversando, il ragazzo emiliano - che oltre a pedalare frequenta il quarto anno di un istituto per Geometri - ci confida di seguire con piacere anche il motorsport: «Non sono un fanatico ma in MotoGP seguo Valentino Rossi e tra i piloti di Formula1 tifo il ferrarista Leclerc».
Federico, chiudiamo la chiacchierata con un tuo obiettivo per il 2021.
«Continuare a fare bene, essere sempre costante e provare a togliermi qualche bella soddisfazione in questa stagione».
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