Bene Bernal, bene Evenepoel, bene Sagan, bene un sacco di gente in questo Giro finora proprio niente male, ma mi corre l'obbligo di dire che a reggere il moccolo ci sta degnamente Francesco Pancani.
Lo devo scrivere apertamente, senza pudori, perché proprio non voglio iscrivermi al partito che la Rai è sempre penosa. Sempre e comunque. Si può pure generalizzare, nella vita, ma bisogna essere pronti a rilevare le eccezioni, se ci sono. E allora eccomi qui, felice come una Pasqua a squadernare la mia opinione: la prima voce Pancani non è forse il telecronista perfetto, ma è sicuramente, senza ombra di dubbio, soprattutto guardandoci in giro e ricordando il passato, il migliore dei telecronisti possibili.
Anche se il direttore DinosAuro Bulba Bulbarelli gioca molto sulla rotazione, oggi detta turn-over, magari per non permettere che qualcuno consolidi nel tempo una popolarità tale da oscurare la sua, di quand'era ai microfoni, anche se cioè la Rai sta facendo di tutto perchè non ci si debba più abituare, affezionare, legare troppo a una voce, così da non poter più dire che la voce del ciclismo è tizio o caio, come una volta era Adrianone De Zan, anche se il sistema ormai è questo, Pancani resta comunque e sopra ogni ragionevole dubbio il migliore di tutti.
Ha ritmo, ha i tempi giusti, non esagera con l'enfasi a vuoto, ma non è neppure un mortaccione monocorde. Dà il giusto spazio, governandoli come un Pirlo davanti all'area, ai suoi colleghi sparsi tra palco e moto. Persino quando deve procedere con l'inserto geo-culturale si comprende che non legge a pappagallo l'enciclopedia “Conoscere”, spiegandoci che Bologna è il capoluogo dell'Emilia Romagna e che la Torre di Pisa è pendente, ma al contrario calibra i dosaggi e i toni, incuriosendo il giusto, senza smarronare oltre il limite.
Altro non aggiungerei, per non cadere nella stupida piaggeria. Non ne ho proprio voglia io, non se la merita Pancani. Resto sulla sincerità, rinfacciandogli magari un'altra volta lo sfondone imperdonabile di Ascoli, quando nemmeno dedicò una parola all'arrivo di Nibali fratturato. Questo per dire che l'errore capita a tutti, basta riconoscerlo e cercare di evitarlo andando avanti. Magari sbaglio anch'io a dire che Pancani è il migliore dei telecronisti possibili, ma la mia è una semplice opinione, legata al mio gusto, quanto meno non danneggia nessuno.
Per completezza del discorso, devo dire che Pancani tiene in piedi una buona telecronaca anche perché ha attorno una buona squadretta. La signorina Giada è ancora nella fase adolescente della telecronaca, un po' timida e pudica, c'è bisogno che arrivi col tempo e con i chilometri alla piena maturità, per tirare fuori più personalità, più giudizi, più carattere. Però conferma i suoi numeri, e non lo dico perchè è donna, ma perchè è brava. Non me ne importa nulla se è donna, non sopporto quando le donne vengono messe lì come soprammobili, solo perchè il maschio si sciacqui la coscienza con la parità di genere, le pari opportunità e tutte quelle amenità del settore politicamente corretto, così come non sopporto le donne che pretendono di essere trattate come i maschi salvo poi pretendere anche carinerie e indulgenze. Niente di tutto questo. Fuori da tutto questo. Oltre il ciarpame del conformismo, resta il fatto che la signorina Giada è un ottimo acquisto. Così come è un'ottima idea il motoct Cassani, il tecnico in corsa che finalmente non ci racconta quanto vediamo meglio noi in video, ma aggiunge, spiega, rivela (se poi abbia fatto bene o male ad aggiungere un altro ruolo ai suoi tanti ruoli, è problema suo, io non mi permetto di entrarci). L'altro motocronaca Rizzato è una conferma: fa il suo, con garbo e misura, direi stabilmente sul voto sette.
E qui davvero mi fermo. So che a vario titolo e in altri ruoli ce ne sono molti ancora, tutti a spese nostre, intendo di noi contribuenti, perché anche se loro se lo scordano lavorano comunque per il servizio pubblico, ma sugli altri preferirei davvero silenziarmi. Per evitare querele, come nei dossier di Stato metterei troppi OMISSIS.