L'anno scorso, in uno splendido resort vicino Valencia, quando il coronavirus era ancora una strana malattia che riguardava solo l'estremo Oriente e le squadre europee preparavano tranquillamente i calendari e i programmi della stagione 2020, avemmo modo di scambiare due chiacchiere con Alberto Contador in occasione della presentazione della Kometa-Xstra, che ancora non si chiamava Eolo ed era una Continental. Un'intervista doppia, al campione spagnolo e al socio-amico Ivan Basso, che avete potuto leggere nel numero di febbraio dello scorso anno del mensile tuttoBICI.
Tra i tantissimi argomenti di cui parlammo, ci fu anche l'ascesa della Danimarca. Prendendo spunto infatti dalla presenza nel roster di Mathias Larsen (oggi tornato in patria nella Restaurant Suri - Carl Ras) e dai risultati che stavano mietendo Mads Pedersen e Jakob Fuglsang, chiedemmo a Contador cosa pensasse del movimento ciclistico del Paese nordico.
Questa fu la sua risposta: «Lì la Federazione e le scuole ciclismo lavorano molto bene insieme con i giovani. Ci sono moltissimi talenti danesi nella categoria Under 23. Sono convinto che nel giro di 2-3 anni (ricordiamo che sono parole di oltre un anno fa, ndr) sarà una delle nazioni di riferimento a livello mondiale.»
Della serie, le cose non avvengono per caso e raramente i veri campioni parlano a caso...
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