CASO IANNELLI. IL COMITATO TOSCANO AUSPICA CHE SI VADA AL PROCESSO

GIUSTIZIA | 24/02/2021 | 07:58

 


Quest'oggi al tribunale di Alessandria l’udienza di convalida o meno da parte del Gip, della richiesta di archiviazione in merito alla morte di Giovanni Iannelli, chiesta dal Pubblico Ministero nel dicembre scorso. In merito il Comitato Regionale Toscana ha diramato questo comunicato.


“Vista l’udienza fissata per domani dal Gip di Alessandria sul caso Iannelli ritengo fondamentale esprimere ancora una volta la posizione del Comitato Regionale Toscana in merito a questa vicenda procedimentale -spiega il Presidente Federciclismo Toscana Saverio Metti-.”

“Lo scorso 3 marzo del 2020, con il Comunicato N. 2 la Corte Sportiva d’Appello della FCI ha emesso una sentenza di merito relativamente alla questione della caduta in corsa che lo scorso 5 ottobre del 2019 ha causato la morte di Giovanni Iannelli a Molino dei Torti -prosegue Metti-. Nella parte finale del comunicato la Corte specifica che “prima delle linea di arrivo erano state collocate non più di 26 transenne sul lato sinistro e non più di 24 su quello destro, e dopo il traguardo 6 a sinistra e 7 a destra”. Da questi accertamenti risulta che “il tratto transennato era di 126 metri, ben inferiore ai 300 previsti dai regolamenti. Questa infrazione –si legge nella nota–  è provata, anche se non accertata il giorno della gara e, di conseguenza, non sanzionata in sede di omologazione della gara da parte del Giudice sportivo, che si è pronunciato, e non poteva fare altrimenti, sulla base di atti e documenti in suo possesso”. La Corte ha rilevato altre carenze in zona d’arrivo: “Sul lato sinistro della strada, a poca distanza dalla transennatura, ci sono ostacoli, in particolare un palo segnaletico di parcheggio e un pilastro in muratura di sostegno ad un cancello, che interrompono la banchina e la occupano pressoché per l’intera sua ampiezza, e rappresentano un pericolo oggettivo per la sicurezza degli atleti, perché non sono state previste né transennatura, né altre protezioni”. La Corte sottolinea anche che “la società organizzatrice non si è conformata alle autorizzazioni amministrative prescritte della Provincia”. La Corte sportiva d’Appello non è competente, però, a pronunciarsi sul sinistro in cui Giovanni Iannelli ha perso la vita. Può solo comminare sanzioni agli organizzatori e trasmettere, come ha fatto, il fascicolo alla Procura Federale per le valutazioni che le sono riservate e per l’eventuale seguito di competenza.”

“Per tutte queste ragioni, ribadendo con fermezza quanto espresso nel precedente comunicato del 28 Gennaio -conclude il presidente toscano-, auspichiamo che venga fatta piena luce sui fatti e sulle responsabilità di questa vicenda luttuosa. Spero quindi che si celebri il processo, poiché la fase dibattimentale è la sede naturale in cui possono essere approfondite tante situazioni che altrimenti rimarrebbero analizzate solo superficialmente.  E’ interesse di tutti che la verità venga accertata con chiarezza, senza fraintendimenti, anche a tutela del lavoro di tutti gli organizzatori che ogni giorno spendono energie, soldi, preoccupazioni e tranquillità personale per far correre i praticanti del nostro sport. E’ importante farlo per garantire un ciclismo più sicuro per i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Devono essere loro il centro delle nostre attenzioni e delle nostre tutele”.

 

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