L'ORA DEL PASTO. UNA CAREZZA ROSA PER PROCIDA

STORIA | 21/01/2021 | 08:00
di Marco Pastonesi

Procida, capitale della cultura italiana nel 2022. La più piccola, la più nascosta, la più segreta delle tre isole napoletane: in 330 giorni ospiterà 44 progetti e 40 opere originali in otto spazi rinnovati. La cultura non isola.


Borgo di pescatori, oasi di turismo, Procida è un motovelodromo a cielo aperto. Un labirinto di stradine, cinque-sei chilometri per andare da un capo all’altro, trafficate da motorini, furgoni e biciclette, ma inadatte al ciclismo. Eppure, nel 1977, Procida fu sfiorata dal Giro d’Italia.


“Ricevetti una telefonata da Vincenzo Torriani – ricorda Carmine Castellano, che avrebbe diretto il Giro dal 1989 al 2005, ma che aveva già cominciato a collaborare con la macchina organizzativa della “Gazzetta dello Sport” -. Gino Palumbo, direttore del quotidiano, voleva che la partenza avvenisse da Napoli per celebrare l’acquisizione del ‘Mattino’ da parte della Rizzoli. Ma Torriani era restio. Si sentiva ancora offeso dalla manifestazione di disoccupati e cassintegrati che proprio a Napoli volevano impedire la partenza di una tappa del Giro nel 1969”. Fu un arabesco diplomatico. “Palumbo mi spiegò che voleva un luogo che ricordasse Napoli, ma che non fosse Napoli”.

Castellano si rivolse ad amici di una società ciclistica di Monte di Procida, il promontorio che si erge proprio davanti all’isola: “L’incontro con il sindaco, che era anche un dirigente della Regione Campania, ci spalancò le porte”. Il quartiere generale fu stabilito nel Castello aragonese di Baia, oggi sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei: accrediti, riunioni, conferenze. Il cronoprologo fu disegnato dal Lago Miseno di Bacoli fino a Monte Procida, i primi tre chilometri pianeggianti, gli altri quattro in leggera salita, totale sette. Era venerdì 20 maggio. Vinse Freddy Maertens davanti a Francesco Moser (a 3”) e Knut Knudsen (a 20”), quarto Johan DeMuynck (a 21”), quinto Gibì Baronchelli (a 25”), settimo Michel Pollentier, che avrebbe conquistato la classifica finale del Giro (a 31”), nono Felice Gimondi (a 33”). Il giorno dopo il Giro d’Italia affrontò la prima tappa, dal Lago Miseno ad Avellino, e Maertens concesse il bis, stavolta in volata, su Marino Basso ed Ercole Gualazzini.

“Fu un giorno di festa – racconta Castellano - e un trionfo di folla. Alla corsa assisteva anche la vedova di Juan Manuel Santisteban, il corridore spagnolo morto in corsa un anno prima. Torriani aveva voluto ospitarla, accompagnata da alcuni familiari e assistita da un’interprete, che fu trovata da mia moglie Marisa. La vigilia della partenza a Baia si celebrò una messa in ricordo di Santisteban, e la chiesa straripava di persone”.

Castellano, 84 anni il prossimo 7 marzo, è tornato a vivere nella sua Sant’Agnello, a due passi da Sorrento. “Se mi affaccio, vedo Procida. Eppure, lo confesso, non ci sono mai stato”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sul volto di Mattias Skjelmose l'incredulità si è installata quasi fosse una maschera e sembra non volersene andare più. Il ventiquattrenne danese della Lidl Trek lo ripete una, due, dieci volte: «Non ho davvero idea di cosa sia successo...». E...


Mattias SKJELMOSE. 10 e lode. Provate a chiedere a questo 24enne ragazzo danese cosa significa vincere un’Amstel battendo sia Pogacar che Evenepoel, vale a dire il campione del mondo e quello olimpico. Provate a chiedergli cosa si provi, quale sia...


Tadej Pogacar stavolta non è riuscito a fare quello che gli riesce spesso, vale a dire staccare tutti e volare da solo verso il traguardo. Lo sloveno rivela a caldo di aver commesso qualche errore e di aver trovato un...


Ci sono pensieri contrastanti che si affacciano alla mente di Remco Evenepoel al termine di una Amstel Gold Race affrontata da protagonista: da una parte la soddisfazione per la prova e per l'ulteriore conferma della condizione ritrovata, dall'altra un'occasione forte...


Cinquantuno atlete tra élite, under 23 e juniores hanno preso parte alla gara “Open” femminile di “Pasqualando” conclusasi in volata con il successo di Gaia Tormena della Isolmant-Premac-Vittoria, sulla junior Agata Campana e sulla compagna di squadra Zanetti. Uno-due quindi...


Erica Magnaldi festeggia la Pasqua vincendo il GP Féminin de Chambéry disputato sulla distanza complessima di 119 chilometri. La 32enne atleta in maglia UAE ADQ conquista il suo secondo successo in carriera avendo la meglio su Mona Mitterwallner, 23enne austriaca...


Tra i due litiganti, il terzo gode. L'edizione numero 59 dell'Amstel Gold Race va a Mattias Skjelmose (Lidl Trek) che al termine di 256 km da Maastricht a Berg en Terblijt "uccella" allo sprint i due grandi duellanti Tadej Pogacar (2°)...


E' il turno di Matteo Vecher nelle classiche del calendario francese. Dopo la Grand Besancon e il Tour du Jura entrambe conquistate da Guillaume Martin, oggi è toccato al portacolori della Total Energies trionfare nel Tour du Doubs svoltosi da...


Il rullo compressore della compagine allievi della Iperfinish ingrana la quarta vittoria consecutiva nella gara di “Pasqualando” a Ponte a Egola. A vincere per la seconda volta in questa stagione e dopo il successo sul circuito di Pontassieve di due...


Una incredula Mischa Bredewold ha tagliato a braccia alzate il traguardo della Amstel Gold Race Ladies. La 24enne olandese della SD Worx Protime si è imposta con sette secondi di vantaggio sulle connazionali  Ellen van Dijk (Lidl - Trek) e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024