In questi giorni Kristian Sbaragli sta lavorando a Benicasim, in Spagna, dove la Alpecin-Fenix ha fissato la sede del suo raduni di inizio stagione. Il trentenne velocista toscano inizierà la sua stagione con la Volta a la Comunitat Valenciana in programma dal 3 al 7 febbraio.
Lo raggiungiamo telefonicamente dopo un allenamento di cinque ore e ci appare sin dalle prime parole un Kristian sereno e molto ambizioso: «In questa stagione mi piacerebbe tornare ad alzare le braccia al cielo (l‘ultima vittoria risale al 2015, decima frazione della Vuelta di Spagna ndr), e chiaramente spero di migliorarmi ancora. Ogni anno cerco di inserire un tassellino d’esperienza in più. Un altro grande obiettivo per quest’anno è quello di essere di supporto a Van der Poel e alla squadra. Stiamo ancora definendo i programmi, ma insieme a Mathieu dovrei fare tutta la prima parte di stagione, dall’UAE Tour alla Milano-Sanremo, poi vedremo. Purtroppo viviamo ancora in una situazione di grande incertezza che rende tutto più complicato: dobbiamo navigare a vista».
Sbaragli è alla seconda stagione con la Alpecin-Fenix e spiega: «In questa squadra mi trovo bene, l’organizzazione è davvero molto buona. Questo di gennaio è già il secondo ritiro che facciamo tutti insieme in vista della nuova stagione: già a dicembre siamo venuti qui a Benicasim per pedalare tutti insieme. Non era facile organizzare tutto questo e in squadra prestiamo molta attenzione alla situazione sanitaria: ci alleniamo in quattro gruppi diversi, in base ai lavori che ognuno di noi deve fare, e la squadra ha portato anche il nostro chef in modo tale da non usare la cucina dell’hotel, nonostante questo sia quasi vuoto. Credo sia molto importante riuscire a trascorrere insieme più tempo possibile, per cementare il gruppo e creare una buona coesione tra di noi. Qui sento di essere valorizzato al meglio, sono molto felice. Mathieu poi è un fenomeno. Un fuoriclasse unico. Nel ciclismo di oggi ci sono molti corridori in grado di guidare la bicicletta alla perfezione, ma come lui non c’è nessuno. Fuori dalla bici poi è molto tranquillo, alla mano e disponibile con tutti. E’ per me un orgoglio essere al fianco di un campione come lui, non si smette mai di imparare. Il suo punto di forza? Il saper prendere le cose con leggerezza e questo per me è un grande valore aggiunto. Non pensa mai di essere arrivato, ma guarda sempre al prossimo obiettivo cercando di migliorarsi»
E quando gli si chiede qual è il suo sogno nel cassetto, la risposta è chiara per un corridore italiano che ha anche dalla sua lo spunto della velocità: «Vincere la Milano-Sanremo, non è un sogno facile da realizzare ma mi piace pensare in grande e l’importante credo sia lavorare nel migliore dei modi per cercare di raggiungerlo. In caso contrario resterò comunque un uomo felice ed appagato dalla vita, anche perché lo scorso 26 marzo è nato il mio primogenito Lorenzo. Un’emozione difficile da spiegare a parole, ma che ha reso ancora più completa la mia vita e quella della mia compagna Camilla».
Foto Credits: @BettiniPhoto
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