Tom Dumoulin si volta a guardare la stagione finita con sentimenti contrastanti. Il 2020 è stato l’anno più duro della sua carriera, un rammarico questo per lui che voleva ben figurare nel suo esordio con la Jumbo Visma. Alla stampa Dumoulin ha raccontato dei suoi problemi legati ad un virus intestinale, la fatica per tornare in forma e il rapporto con i nuovi compagni di squadra.
«Voglio subito contestare chi ha sostenuto l’idea di un mio possibile ritiro – ha detto l’olandese a Het Nieuwsblad -. Non ho mai preso seriamente in considerazione la possibilità di porre fine alla mia carriera. Pensieri del genere ti vengono in mente durante i momenti difficili e sì, quelli ci sono stati. Chiunque nella mia situazione ne avrebbe avuti. Anche Chris Froome, per fare un nome eccellente, avrà avuto questi pensieri nel periodo peggiore della sua carriera».
Dumoulin non è stato protagonista, ma ha scoperto la possibilità di fare gioco di squadra e aiutare i propri compagni Wout van Aert e Primoz Roglic.
«Sono molto felice di essere tornato, ma non è andata come speravo. Sono orgoglioso ma anche deluso per la mia stagione. Ho corso ad un buon livello, anche se speravo di poter pedalare in modo eccezionale ed essere ai vertici delle classifiche».
Il suo desiderio di entrare subito nei primi posti della classifica generale del Tour, dopo una lunga assenza, si è rivelato troppo ambizioso e alla fine la “farfalla di Maastricht” si è dovuta accontentare di un settimo posto.
«E’ stato tutto troppo ravvicinato e con la mia preparazione un po’ troppo "giusta" non sono riuscito a tenere il passo».
Alla Vuelta era andato per aiutare Roglic, uscito vincitore, ma anche in Spagna i problemi non sono mancati.
«Si pensava ad una mia stanchezza mentale, ma ero esausto e avevo anche subito un infortunio ad un gluteo ed è stato faticoso continuare a rimanere sulla bici».
Dumoulin ha avuto un periodo difficile e nonostante questo ha dimostrato la sua forza, stando vicino ai suoi compagni di squadra, aiutandoli ad arrivare alla vittoria. Il ragazzo di Maastricht aveva abituato il pubblico a grandi risultati, con la vittoria al Giro d’Italia, il successo nella prova a cronometro al Mondiale del 2017 e quel doppio secondo posto al Giro e al Tour del 2018. I suoi sono stati grandi numeri e oggi è difficile pensare che possa essere in difficoltà, che ancora non si sia ripreso dai problemi dello scorso anno. Tom vuole dimostrare le sue capacità e nel 2021 ha deciso lasciare il segno, tra i suoi obiettivi ci sono Tour de France e Olimpiadi, dove vuole arrivare in alto.
«Penso che la combinazione del Tour de France con i Giochi Olimpici sia possibile e voglio essere tra i migliori. La cronometro ai Giochi sarà il mio obiettivo principale».
L’olandese vuole riscattarsi e ha iniziato a gettare le basi per il 2021, anno olimpico che vuole vivere da protagonista, per migliorare quel secondo posto colto a Rio 2016 alle spalle di Cancellara.
«Il percorso del Tour è molto interessante, ci saranno due prove a cronometro individuali. Penso che la combinazione Tour-Olimpiadi, sia possibile. Prendere ad esempio Wout van Aert, si è speso alal grande per tre settimane al Tour e poi ha corso ad altissimo livello ai Mondiali. Ci sarà il problema con la differenza di fuso orario e ci saranno sicuramente corridori che penseranno esclusivamente ai Giochi. Sotto questo punto di vista, una combinazione tra Giro e Giochi potrebbe essere miglior, lo riconosco».
E’ ancora difficile capire quali saranno i programmi della Jumbo Visma e si Tom Dumoulin, perché dei tre grandi giri, attualmente si conosce soltanto il percorso del Tour, con il Giro che svelerà le sue tappe non prima di gennaio. L’olandese crede in se stesso, nelle proprie capacità ed è certo di tornare ad essere il campione che abbiamo avuto modo di conoscere, con la convinzione che i momenti negativi sono solo di passaggio e che per lui, adesso, è tornato il momento di far splendere il sole.
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