Il 14 novembre è il giorno dei campioni. Festeggiano oggi il loro compleanno infatti Bernard Hinault (66 anni), Vittorio Adorni (83), Davide Boifava (73), Koichi Nakano (65) e naturalmente Vincenzo Nibali (36). In campo femminile la tedesca Petra Rossner (54) collezionista di titoli su strada e su pista, e la statunitense Mara Abbot (35) due volte vincitrice del Giro d'Italia.
Alla vigilia del suo compleanno, Nibali si è raccontato in una bella intervista concessa a Ciro Scognamiglio de La Gazzetta dello Sport e spiega che sta risolvendo un problema muscolare emerso nell’ultima settimana del Giro: «Alla parte esterna della gamba destra, una sorta di accorciamento tendineo che mi dava qualche noia al ginocchio».
Ecco i passaggi più importanti del suo pensiero: «Il Giro non è andato secondo le aspettative, non c’è dubbio. I giovani hanno gestito meglio una stagione così, non solo nel ciclismo. Oggi compio 36 anni ma non sono uno è da buttar via, nonostante quello che scrivono i leoni da tastiera. La chiave è la voglia che si ha e il divertimento che si prova ad andare in bicicletta».
E ancora: «Quest’anno qualche sbaglio è stato fatto nella preparazione. Tornassi indietro, non farei due ritiri in montagna, ma uno solo. E avrei inserito qualche gara in più, ma la scelta della squadra è stata condizionata ovviamente dal Covid e dalla necessità di gestire una situazione inaspettata».
Sulle critiche. «Criticarmi è facile. Ma da tanti anni, quando puntavo a un grande giro, lottavo per le primissime posizioni. Un anno storto può capitare, anzi c’è chi ne ha fatti di più di me. E non più tardi del 2019, al Giro ero arrivato secondo. Tra Carapaz e Roglic, che all’ultima Vuelta si sono confermati...».
Sul 2021. «Non so se sarà il mio ultimo anno in corsa, ma so che vivrò alla giornata. Posso ancora fare delle belle cose e la mia idea è di non avere un appuntamento su cui concentrami ma correre, tra virgolette, libero, senza la pressione e lo stress del risultato a tutti i costi. E senza pensare alle gare successive».