Primoz Roglic ha conquistato tappa e maglia oggi ma non può stare sereno perché la Vuelta non è finita. Partire da favoriti non è mai facile, ma oggi lo sloveno ha dimostrato di essere il migliore. Ha conquistato la cronometro per un solo secondo e ha preso la maglia rossa con un vantaggio di 39 secondi sul suo avversario Carapaz.
«All'inizio partiamo tutti da zero, con lo stesso tempo, e sappiamo tutti che non è proprio divertente quando si ha a che fare con un cronometro, ma per fortuna ho avuto gambe forti e sono andato bene».
Nella prima parte della cronometro Roglic ha risparmiato le forze per affrontare l’ultima salita e, dopo il cambio bici, ha sprigionato tutta la sua potenza. I corridori hanno affrontato una cronometro lunga 33,7 chilometri tra Muros e il Mirador de Ezar sulla costa atlantica nella Spagna nord-occidentale. Decisiva è stata la salita di 1,8 km di terza categoria, con arrivo alla diga di Ezaro, con una pendenza media del 14,8 per cento e, in alcuni punti anche del 29 e 30.
«È stato bello. Non vincevo una cronometro da molto tempo. È stata una giornata molto buona per noi e mi sentivo molto forte, forse sono anche un po’ sorpreso. Pensavo che avrei sofferto di più e invece ho gestito molto bene la prova».
Roglic nella seconda parte è andato forte e ha completato la salita con 21 secondi in meno rispetto a Carapaz. Il secondo posto è andato a Barta, e il terzo a Oliveira.ottima la prova anche di Carthy, vera rivelazione di questa corsa spagnola.
«È meglio essere 39 secondi davanti che 39 dietro. Dobbiamo concentrarci, perché gli avversari sono forti. Sappiamo che combatteremo fino all'ultimo giorno, non abbiamo dubbi su questo».
Così lo sloveno ha lasciato il traguardo della tredicesima tappa. Da domani riprenderà la battaglia tra gli uomini di classifica, saranno giorni difficili, ma Roglic è positivo, perché sa di poter contare su una squadra molto forte.
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