GATTI&MISFATTI. CARO VINCENZO…

GIRO D'ITALIA | 25/10/2020 | 17:39
di Cristiano Gatti

Caro Nibali, finisce qui il calvario. Per te e per noi. Non neghiamolo: si avverte anche un certo senso di liberazione. In un Giro nato di suo già parecchio sconclusionato, per i motivi inevitabili che sappiamo, s'è dovuto incassare pure questa botta supplementare, la tua pesante sconfitta.


Era scritto, probabilmente, che niente dovesse andare nel verso giusto. Pensato per un grande duello (triello) Evenepoel-Thomas-Nibali, il primo si è rotto prima, il secondo si è rotto subito, il terzo si è dissolto durante. Questo per dimostrare ancora una volta come niente nella vita, mai, vada come pensiamo noi. Con un'ironia perfida e sadica, a supplemento: nell'anno in cui sognavamo il trionfo record del vincitore più anziano di sempre, tu, ci ritroviamo a festeggiare un inedito Giro-baby, dominato dai ragazzini.


Tu il 14 novembre compirai 36 anni. Ci risiamo con la solita sensazione: anche stavolta il tempo è volato. Puntuale il trionfo del “panta rei” di Eraclito. Tutto passa. Per anni abbiamo preteso che tu tenessi in piedi il ciclismo italiano ai massimi livelli, per anni l'hai tenuto alla grande. Non mi sembra giusto pretenderlo ancora. Mentre tu fai i conti con i 36 anni, noi dobbiamo fare i conti con quello che resta: praticamente, zero. Ma questo, in fondo, non ti deve riguardare: tu la tua parte continui a farla fino in fondo. E' giusto lasciarti libero di continuare senza ossessionarti con il carico in spalla dell'intero ciclismo italiano. Si faccia avanti qualcun altro, adesso. Sarebbe ora.

Tu, quando ti è toccato, non hai fallito la chiamata. Fin dall'inizio. Non puoi certo ricordare, ma io ricordo bene quando ti ho conosciuto. Eravamo a un Tour dei primi anni Duemila, tu dopo una stagione alla Fassa Bortolo di Ferretti eri il ragazzino della Liquigas, di quella grande Liquigas degli Amadio e degli Zanatta. Incontrandoti in albergo, a colazione, il mio amico direttore Stagi mi disse: “Vieni, ti presento il prossimo campione”. Io gli feci la solita domanda bastarda: “Anche questo come i tanti fenomeni che poi vincono solo al Giro di Malesia”. Lui sorrise: “Tranquillo, questo è vero, mi gioco quello che vuoi”.

Come sempre mi fidai dei direttore Stagi, che è un vero conoscitore dei ragazzini in arrivo nel grande mondo del professionismo. Lì sul momento ci scambiammo convenevoli, piacere, come va, tu ti rivelasti subito quel ragazzo perbene ed educato che sei, diciamo pure un ventenne d'altri tempi, per dirla in breve.

Da allora, non hai mai tradito le attese. Dopo Basso, ma già durante, ti sei preso in spalla il ciclismo italiano e l'hai tenuto stabilmente là, nella suite imperiale del grande sport. Col trascorrere degli anni, ci hai tempestato di ricordi. Io personalmente, quando si dice Nibali, ti vedo certo strapazzare Froome e Contador sul pavee del Tour, ti vedo certo impallinare tutti giù dal Poggio per vincere la Sanremo, ma più ancora ti vedo e ti fisso nella memoria sulle Tre Cime di Lavaredo, in maglia rosa, posizione di classifica blindata, eppure capace, tu di Messina, tu di sole e di mare, di partire da solo in mezzo alla tormenta, e per tormenta intendo tormenta vera, perchè nevicava di brutto e noialtri con i piumini gelavamo come bastoncini Findus. Lo specifico tre volte, perchè in questo Giro ho visto un tizio mettersi per la prima volta in vita sua, a trent'anni, la maglia rosa, eppure la mattina dopo felicitarsi perchè gli dimezzano la tappa di pianura, a 15 gradi, spiegando pure che fa molto freddo, lui olandese, lui di gelo e di vento.

Lasciamo stare: il solo confronto dovrebbe rimettere al loro posto le cose della storia. Pesarle, definirle. Anche soltanto per comprendere bene che cosa significhi davvero la parola campione, più che altro quando usarla a proposito e quando evitare di spararla a casaccio.

Tu, caro Nibali, anche in questo momento resti un campione vero. Lo sarai sempre. Naturalmente non sappiamo se tornerai ancora un campione che vince. Vorrei tanto fidarmi nuovamente del direttore Stagi, convintissimo che questa sia solo un'annata maledetta, una brutta parentesi nella tua lunga corsa, ma poi guardo l'età, penso ad Eraclito, e allora mi vengono i pensieri.

In ogni caso, non è neppure giusto portarsi avanti. La cosa che conta davvero è che tu ti sia dimostrato campione persino nel momento più cupo. Non ti sei arrampicato sui vetri, non hai cercato scuse facili, hai semplicemente guardato in faccia la verità e non sei scappato di lato: “Niente da fare, questi vanno più forte”. Punto. E' qualcosa che ricorda molto la dignità.

E allora, lascia che ti salutiamo tutti quanti partendo proprio da qui, dal modo nobile e decoroso di perdere. Lo sappiamo, perdere può essere anche più difficile che vincere. C'è un modo solo per uscirne: essere se stessi sempre. Quando lanciano i fiori, quando lanciano i pomodori. Nel bene e nel male.

Certo è molto complicato. Ma bisogna provarci. Bisogna riuscirci. Per quello che vale la mia opinione: perdendo a questo modo, tu stai cominciando a riuscirci.   

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COMMENTI
Nibali
25 ottobre 2020 18:42 italia
Per me e per tutti coloro che capiscono il ciclismo, Nibali e' stato il più forte ciclista mondiale degli ultimi trentanni ed ha pedalato sempre con la benzina normale.

Onore a Nibali
25 ottobre 2020 18:55 runner
Concordo: onore al nostro campione che ha dato lustro al ciclismo italiano per anni ( e che è ancora il migliore nei grandi Giri...!). È questo il problema...

che storia...
25 ottobre 2020 19:10 noodles
è stata una storia fantastica. Magari ancora qualche pagina da scrivere ci sarà o forse no. Tutti gli sportivi italiani dovrebbero dirgli grazie. Non sarà così perchè spesso l'italiano non sopporta chi si erge agli onori del successo. Passeranno anni prima di riavere un corridore di questo spessore, questa costanza e questa poliedricità. E' stata una storia fantastica. Da quando vedevo Lui e il suo rivale Visconti darsele sul San Baronto e sul Goraiolo fino ad oggi. Il tempo vola, ma fra cadute , attacchi in discesa, scatti sui Pirenei, è stato un gran tempo. Unico rimpianto la maglia iridata. A pochi altri come a Lui sarebbe stata bene. Chapeau Campione. solo chapeau

Nibali
25 ottobre 2020 19:12 fulvio54
Chi ha detto che a 36 anni non debba più vincere magari non un grande giro ma una classica sicuramente si. Ad ogni modo un plauso alla nuova generazione Evenepoel in primis poi i primi due del Giro, Van Aert, Vanderpoel, Pidcock!

Negli occhi di Nibali
25 ottobre 2020 19:15 canepari
abbiamo osservato sempre lo splendore dell’onestà professionale e siamo riusciti ad assumere la sua serena personalità come emblema per il futuro, le speranze di chi ama il ciclismo e ad esso vorrebbe vincolare l’atmosfera dell’onesta e della professionalità. Con infinita riconoscenza.

analisi gt
25 ottobre 2020 19:52 alerossi
l'italia non ha corridori che vincono grandi giri per il prossimo futuro? Le 5 nazioni storiche del ciclismo sono così messe: italia non vince dal giro 2016 (nibali), francia non vince dalla vuelta 95 (jalabert), spagna non vince dal giro 2015 (contador), belgio non vince dal giro 78 (de muynck), olanda non vince dal giro 2017 (dumoulin). questo è il simbolo che la globalizzazione esiste anche nel ciclismo, quindi corridori di tante nazioni significa vittorie diluite tra molte più diverse nazionalità. un campione italiano arriverà, basta attendere. intanto nelle classiche siamo messi bene

Pensare
25 ottobre 2020 20:13 rufus
E pensare che c'e'ancora chi lo discute, chi dice che ha vinto grazie alle disgrazie degli altri. Un campione immenso, completo come pochi altri, e non e' assolutamente detto che non ci debba regalare qualche altra gioia.

Condivido
25 ottobre 2020 20:59 Franco P.
A leggere però questi commenti da elogi funebri mi vengono i brividi. Io dico invece che Vincenzo, dopo essersi tolto con questo giro il fardello dell'uomo che deve vincere, riuscirà ancora a sorprenderci.

Vincenzo
25 ottobre 2020 22:03 Alex85
a mio avviso, è il più grande campione del ciclismo italiano che abbiamo avuto dopo gli anni ’90, certamente non così straordinariamente strabordante in salita come Marco Pantani o come Claudio Chiappucci o di classe immensa un po’ su tutti i terreni come Gianni Bugno. Beppe Conti – la cui voce a me personalmente è mancata nel racconto di questo strano Giro 2020 – ha sempre definito Bernard Hinault come “l’ultimo dei grandi”: chi scrive è nato l’anno in cui Hinault vinse il suo ultimo Tour e non l’ha mai visto correre anche se ha letto di quello che ha fatto e ha sentito sue interviste, davvero campioni come il bretone che hanno vinto classiche e giri come i grandi del passato più o meno remoto non ce ne sono stati molti negli anni a seguire, complice una profonda specializzazione nel ciclismo. Io penso che la grandezza di Vincenzo stia proprio in questo: la Sanremo e i due Lombardia, oltre alle quattro vittorie nelle tre grandi corse a tappe fanno davvero di lui il corridore più completo dei due lustri passati (e spero con tutto il cuore che qualcosa possa ancora tirare fuori dal cappello nel futuro prossimo). Per questo, senza voler sembrare partigiano o ancor peggio “blasfemo”, Vincenzo è forse più grande dei suoi diretti avversari Contador e Froome o di Indurain che hanno dominato le corse a tappe ma nelle classiche non hanno mai lasciato il segno. Per me, nella carriera di Vincenzo restano tre rimpianti grossi grossi: la Liegi del 2012 sfumata praticamente all’ultimo km, il Mondiale sfortunato di Firenze e la corsa in linea delle Olimpiadi di Rio.
Grazie di cuore e in bocca al lupo per il 2021!

I miei ricordi di Nibali
26 ottobre 2020 00:28 pickett
Gli allenamenti a Livigno con Pellizotti,i campionati italiani di Torino nel 2015,l'attacco a Krujswik caduto in discesa,le belle tirate di Pirazzi,l'attacco a Froome vittima di un incidente meccanico al Tour 2015,l'attacco a Evans quando gettarono i chiodi sui Pirenei,le provocazioni a Dumoulin e Roglic,il trattamento riservato a Vanotti,la squalifica alla Vuelta per traino,l'altro clamoroso traino nascosto dalla RAi ai Mondiali di Firenze...

Grazie Vincenzo Nibali
26 ottobre 2020 01:09 Gigio Prazzoli 75
Grazie Vincenzo se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti...
Grazie davvero seguendo le tue imprese sportive ho imparato ad amare questo bellissimo e nobile sport

ancora con sto accorciamento di tappa...
26 ottobre 2020 07:57 AleC
Io mi chiedo come dei giornalisti possano essere così superficiali da non aver capito che il meteo era una scusa e la realtà erano i tempi impossibili fra l'arrivo di tappa di Laghi di Cancano e la partenza da Morbegno. Questione che peraltro era stata fatta presente da alcune squadre all'organizzazione, che se n'è allegramente fregata: cosa che non è stata detta, tutelando così il buon nome della stessa.
semmai rispetto a Nibali (di cui sono tifosissimo), Kelderman ha avuto il merito di essere molto meno pilatesco. Nibali, intervistato dalla De Stefano in ammiraglia mentre tornava dalla tappa, ha fatto finta di cascare dal pero sulla decisione presa dai suoi colleghi...sì, come se un grande vecchio del gruppo come lui subisse quel tipo di decisione invece di esserne parte attiva...come no!
Kelderman ci ha messo la faccia e però lo ha fatto nel modo più positivo possibile, ringraziando l'organizzazione per la comprensione dimostrata.
Quanto alla tappa di 3 cime di Lavaredo, ricordo sommessamente che arrivò dopo una tappa cancellata, che furono tagliati dei passaggi ad alta quota (mantenendo solo l'arrivo sopra quota 2000), che le discese furono fatte al passo, che il giorno prima c'era stata la tegola della positività (al doping) di Danilo Di Luca e quindi la necessità di cancellare con una bella impresa una notizia che, piacesse o meno, avrebbe potuto sporcare per sempre il primo Giro di Vincenzo. E invece così ci ricordiamo quel Giro per Vincenzo a braccia alzate sotto la neve. Meglio così, ma la storia ricordiamola tutta, grazie.

utopia
26 ottobre 2020 08:47 kristi
io sotto sotto continuo a ripetermi che nel ciclismo non esiste il rancoroso tifo "contro" , se non quello delle magnifiche dualita (ma questo sempre sorretto da rispetto reciproco), purtroppo a volte tocca svegliarsi

@pickett
26 ottobre 2020 10:15 ConteGazza
come direbbe Gianpiero Mughini: maddài!! Cordiali Saluti. Filippo Caffino Arona (NO) Piemonte ITALIA

@aleorossi_analisi gt
26 ottobre 2020 11:11 GianEnri
Mi perdoni, ma chi sono i nostri corridori messi bene nelle classiche?

Vincenzo
26 ottobre 2020 11:12 fido113
Tranquilli Nibali adesso lascerà i GT e passerà alle classiche. E ancora sarà fortissimo.

horner
26 ottobre 2020 11:50 mandcu
guardatevi a che età horner vinse in spagna nel 2013, proprio su Nibali. Nulla è precluso. Questa stagione è andata così.

x il grande pickett
26 ottobre 2020 13:20 noodles
di solito non commento le stantie provocazioni dei troll perchè si finisce solo per nutrire il loro frustrato ego. ma in questo caso mi permetto di invitarti a tornare a guardare il giro del portogallo, corsa che come spessore e prestigio è più in linea col tuo livello cognitivo-culturale.

@mandcu
26 ottobre 2020 13:25 ConteGazza
giusto. MA qualcosa non torna.. Horner era chiaramente d..ato, vedrai tra qualche anno quella Vuelta gliela tolgono e la danno a Nibali ;-) Saluti Filippo Caffino Arona (NO) Piemonte ITALIA

@mandcu
26 ottobre 2020 13:50 fransoli
lascia perdere Horner per carità, credibile quanto un asino che vola, al termine della Vuelta mi ricordo che scappò non facendosi trovare dagli ispettori dell'antidoping e poi l'anno successivo sparì dagli ordini d'arrivo

@pickett
26 ottobre 2020 13:52 fransoli
invece per dirla alla romana: me cojoni!

Horner
26 ottobre 2020 22:56 Nico85
La vittoria di Horner credo sia più assurda di quelle di Armstrong al Tour de France. È di sicuro la più scandalosa degli ultimi 10 anni.

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