F come fantasmi. Nel senso di team che sono in gara, ma nessuno se ne accorge. Corrono all’insaputa di tutti, a volte anche di loro stessi. E’ una vecchia abitudine della corsa rosa, col tempo diventata obbligo: per regolamento deve accogliere pure chi non fa il Giro d’Italia, ma il Giro dell’Italia. Invisibili ma sempre presenti, queste squadre hanno le stesse caratteristiche del Covid: rispetto al virus, non le individui nemmeno con i tamponi. Anche loro hanno un obiettivo: puntano tutto sui giorni di riposo. Hanno una strategia ben definita, restare nascoste nella pancia del gruppo, a maggior ragione quest’anno: con l’aria che tira in ottobre, meglio non scoprirsi. Non hanno un uomo da classifica, non hanno un velocista, non hanno un attaccante: sono le uniche nelle quali ogni corridore rispetta il proprio ruolo, perché non ce l’ha. Sono educatissime: quando capita che si infilino in una fuga, non disturbano. Se viaggiano al livello delle formazioni più forti, è perché hanno le stesse auto, gli stessi pullman e le stesse ammiraglie: per questo si dice che hanno gli stessi mezzi. Rispetto alle altre, non temono la terza settimana, quella in cui si decide la classifica: da veri fantasmi aspettano la quarta, quella di Halloween.
T come Tonelli. Nel senso di Alessandro, corridore della Bardiani Csf Faizanè. Un vero uomo squadra: da solo fa per sette. A soli 28 anni è il veterano del suo team: succede quando corri in un gruppo che sembra appena uscito dalla nursery. E’ uno che attacca: ha cominciato fin da piccolo, tappezzando di manifesti le pareti della camera. In carriera ha vinto una sola corsa, in Croazia, la Ortopula-Cinquenizza: più che una tappa un monologo di Dario Fo. Ha cominciato per caso, anche se non ha avuto la sorte dei predestinati, subito vincenti: nella prima gara è caduto, conoscendo subito l’altro lato del ciclismo, non esattamente il lato B. Purtroppo è caduto anche nel luglio di un anno fa in Cina, riportando un trauma cranico, un pneumotorace, la frattura delle scapole e di nove costole, la lesione di cinque vertebre, oltre alla ferita ad una tempia: leggendo il bollettino medico, il primario non ha pensato che si trattasse di un referto, ma di un testo di anatomia patologica. E’ rimasto ricoverato a lungo a Xining, assistito solo dalla sorella: già prima dell’arrivo del Covid ha scoperto cosa sono isolamento e distanziamento. Bresciano di Bornato, lo raccontano come uno che si allena sul lago d’Iseo: ha già avuto modo di chiarire che pedala intorno al lago, per farlo sopra le acque non si è ancora attrezzato. Sul lago naviga con quella che chiama ‘vasca da bagno’: per questo in albergo va solo nelle camere dove c’è la doccia. E’ una delle garanzie del team dei Reverberi, che gli hanno rinnovato il contratto quando era ancora in ospedale: fra tanti squadroni che cercano di darsi un tono, meglio concedersi un Tonelli.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.