È un Vincenzo Nibali sereno e tranquillo, quello che si collega con RaiSport per commentare la tappa odierna del Giro d'Italia: «Negli ultimi giorni la squadra ha un po’ patito le giornate difficili che ci sono state. Ciccone, la cui preparazione è stata condizionata dal Covid a inizio settembre, sta lavorando ancora per trovare la condizione migliore. Brambilla ha un ginocchio dolorante a causa della caduta di Vasto e il resto della squadra non si risparmia per darmi supporto nelle fasi iniziali, a tenermi coperto e non farmi correre rischi, come sta facendo alla grandissima Mosca. Ora abbiamo una cronometro dove i miei compagni potranno tirare un minimo il fiato, poi abbiamo una tappa importante come Piancavallo, seguito da un giorno di riposo utile per fare il nuovamente il punto della situazione».
E ancora: «La crono di Palermo è stata complicata per il noto motivo del vento, quella di domani a Valdobbiadene sarà molto diversa. Difficile dire ora se potrò guadagnare sulla maglia rosa Almeida oppure difendersi. Finora si sta difendendo molto bene, ha una squadra solida che lo sta supportando e sappiamo quanto la Deceuninck lavori sulle crono. Mi aspetto che domani faccia una bella prova, così come la farà Kelderman, che vedo il più brillante tra tutti in gruppo. Ci aspetta un weekend importante e il bilancio va fatto solo dopo domenica. Una crono come quella di domani impone di farla al massimo delle proprie forze. Potrei perdere qualcosa rispetto agli specialisti ma il giorno dopo, con una salita dura come Piancavallo, lo sforzo intenso potrebbe rimanere nelle gambe a qualcuno».
Cosa pensa delle bolle e delle polemiche di questi giorni?
«Io dico che stiamo vivendo bene il sistema della bolla, ci stiamo attendendo alle regole e stiamo cercando di fare le cose il meglio possibilie. Noi della Trek Segafredo per esempio abbiamo avuto il caso di Ciccone, ma lo ha superato, e adesso siamo tranquilli. Fermare la corsa? Non ne ho sentito parlare, certo le domande sono tante ma sappiamo che più che da RCS Sport, la decisione dipenderà da quello che dice il Governo. Il Giro d'Italia è un patrimonio internazionale, ci penserei due volte prima di fermarlo».
E ancora: «Se ci sono i modi giusti per continuare, ben venga. Attorno al Giro d'Italia la bolla regge, ci sta che un caso possa venir fuori, basta vedere quello che sta succedendo non solo in Italia ma in tutta Europa. Chiudo con un messaggio ai tifosi: indossate sempre la mascherina per noi e per voi».