TOUR STORY. 1910, IL GRANDE BLUFF DI ALPHONSE STEINÈS

STORIA | 04/07/2020 | 07:43
di Paolo Broggi

Gli anni che terminano con la cifra “0” hanno portato spesso grandi novità al Tour de France, hanno visto scrivere importanti pagine di storia, hanno portato alla ribalta personaggi e aneddoti. Ve li vogliamo raccontare, in attesa della corsa che scatterà il 29 agosto da Nizza, a cominciare dal 1910. Il primo personaggio è Alphonse Steinès, giornalista, scrittore, inviato e... scopritore del Tourmalet.

Proprio come oggi, già 110 anni fa gli organizzatori del Tour sono alla ricerca di qualcosa di nuovo da proporre nella nuova edizione della corsa. Nella redazione de L’Auto l’aria comincia a farsi pesante quando Alphonse Steinès, braccio destro del patron Henri Desgrange, propone di affrontare i Pirenei. Un’idea rivoluzionaria se si considera che fino a quel momento la corsa non era mai andata al di là dei 1326 metri del col de Porte, con qualche puntata al Col Bayard (1264 m), al Ballon d’Alsace (1178 m) o al Col de la République (1161 m).


Le tappe fissate sulla carta erano la Perpignano-Luchon e e soprattutto la Luchon-Bayonne: i percorsi ancora da stabilire ed è per questo che  Steinès lancia la sua idea. Che, detto per inciso, non entusiasma affatto Desgrange che la battezza come «delirante» e invita Steinès ad andare a controllare di persona come la sua sia una proposta fole e imprativabile.


Forse quella di Desgrange è solo una battuta ma Steinès lo prende in parola si mette al volante della sua Dietrich e punta dritto verso i Pirenei. Sono gli ultimi giorni di giugno ma l’inverno in quel 1910 è stato lungo e rigido, al punto che appena due settimane prima aveva nevicato ancora. Ma Steinès ha deciso di affrontare il Tourmalet, che detto per inciso significa “brutto posto, dintorni cattivi”: lascia Sainte-Marie-de-Campan, incontra sulla sua strada qualche orso e un paio di pastori avventurosi, poi la macchina lo abbandona, lui prosegue a piedi e impiega molte ore per raggiungere Barèges, dall’altra parte del massiccio. Nonostante tutto, appena arriva in paese, si affretta a telegrafare il suo messaggio rassicurante a Desgrange: «Superato il Tourmalet… stop… Perfettamente praticabile… stop».

Ma è un bluff, clamoroso. E aveva ragione patron Desgrange, che aveva avuto l’intuizione giusta. In realtà lo stesso Steinès confessa come stanno realmente le cose scrivendo il suo reportage su L’Auto del 1° luglio: «Vivessi 100 anni, mi ricorderò per sempre le peripezie della lotta contro la montagna, la neve, il ghiaccio, le nuvole, la fame, la sete, contro tutto. Così come stanno le cose, è una follia tentare di superare il colle. Ho rischiato la vita per farlo. E non voglio farlo più».

Steinès racconta che dopo aver affrontato gli ultimi due chilometri di salita in compagnia di un pastore, ha iniziato a scendere avvolto dalla totale oscurità, perdendo la strada a causa della neve alta prima di cadere in un torrente gelato che ha avuto comunque il merito di reindirizzarlo verso valle, sulla corretta via.

Ma dopo aver descritto la sua epica avventura, Steinès arriva al ciclismo e i suoi toni cambiano: «Il Col du Tourmalet e l’Aubisque non sono certo dolci come la pista del Parco dei Prinicipi ma da quanto ho visto li giudico transitabili dopo i lavori di sistemazione. Il Tour de France non è una passeggiata, perbacco! È utile che si sappia che il transito su quei colli, rimessi in buono stato, non sarà un gioco da ragazzi. Sarà invece la più grande performanche che un corridore abbia mai firmato».

Parole che saranno confermate tre settimane più tardi quando Octave Lapize - in testa alla tappa del Tour che affrontava per la prima volta il Tourmalet nonostante gli ultimi tratti affrontati a pedi spingendo la sua bicicletta - incrociando in vetta Victor Breyer, un colega di Steinès a L’Auto lo apostrofò con parole passate alla storia: «Siete dei criminali! Non si può chiedere a degli uomini di fare uno sforzo simile!».

Dal quel folle 1910, dalli’idea geniale di Steinès, la Grande Boucle ha affrontato il Gigante dei Pirenei per ben 84 volte. Le cose, inevitabilmente, sono cambiate: e Thibaut Pinot, che lo scorso anno sul Tourmalet ha colto una delle vittorie più belle della sua carriera, aveva un sorriso molto più convinto di quello di Lapize e dei corridori di quel Tour 1910...

Copyright © TBW
COMMENTI
Applausi a Paolo
4 luglio 2020 09:52 canepari
che ci ha confermato quanto può essere bella e interessante una storia di 100 anni fa' e quanto sia doveroso conoscerla per capire meglio il ciclismo dei nostri anni (Covid permettendo...).

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Jonas Vingegaard, stella della Visma -Lease a Bike, a fine anno ha partecipato ad un programma della televisione danese sottolineando  n aspetto molto  particolare relativo al Tour de France del prossimo anno. Per Vingegaard il percorso sarà importante solo in...


La sua dimensione naturale è la fuga, i luoghi affollati (il gruppo, ad esempio) non fanno per lui. Frigo deve scappare ad ogni occasione, propizia o no. E se gli corrono dietro scatta ancora per sfoltire la compagnia. Quest’anno lo...


Le sorprese che ci regala Lello Ferrara sono sempre piacevoli e l'ultima è un vero e proprio regalo di Capodanno! Il blogger/influencer/ciclista napoletano è riuscito a scovare nientepopodimeno che... Giuliano Figueras.Uno vestito da ciclista, l'altro no; uno entusiasta, l'altro... meno...


Il nuovo anno si è aperto nel ricordo di due dei più importanti ciclisti italiani, Fausto Coppi e Gino Bartali, autori di alcune delle più epiche pagine dello sport di ogni tempo. A Castellania Coppi, paese dove il 15 settembre...


Il ciclista cinese Haoyu Su (24 anni) gareggerà con il team UCI WorldTour XDS Astana Team con un accordo di due stagioni (2025 e 2026): Su sarà il 30° corridore della squadra."È un grande onore entrare a far parte dell'XDS...


Il nuovo anno presenta a Mastromarco sostanziali novità in campo ciclistico, con la storica società che ha lasciato élite e under 23 per occuparsi di juniores e con lo stretto coinvolgimento di Vincenzo Nibali legato da anni alla località pistoiese...


La vocazione: “Mi ero messo in testa di diventare qualcuno. A San Nicolò Po, dove venni al mondo, ripetevo: anch’io farò faville in bicicletta. E non ridete, se non volete che quando sarò ricco vi venga addosso con un’automobile”. La...


Dopo diverse stagioni passate alla Union Cycliste de Monaco, Kristiāns Belohvoščiks nel 2025 correrà per la Monzon - Incolor – Gub, del Team Manager Stefano Giuliani: il passaggio dal team monegasco alla formazione Continental italo-rumena è stato ufficializzato ieri.Nel...


Dopo la bella stagione 2024 funestata da un grave incidente Luca Attolini approda nel Team Development dell’ Astana. Un passaggio importante per il ragazzo della Mario de Cecco Logistica Ambientale e questo è anche il risultato dell’ ottimo lavoro di Marco Caruso e Alessandro...


«UN SOGNO, LA PASSIONE E LA STORIA: TESTIMONIANZE DI UN IMPEGNO DI FEDE SPORTIVA»: così recita il titolo di copertina di una documentata pubblicazione a firma di LUIGI IVO BENSA con la collaborazione del giornalista GRAZIANO CONSIGLIERI che ripercorre, si...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024