Gli piacevano i campi di tennis, i tornei, i punti e vincere i set. Giocava nel club di Odolo, miglior risultato un secondo posto nella fase finale del campionato provinciale bresciano. Aveva 14 anni, Luca Zanni, quando decise di abbandonare la racchetta per la bicicletta. «Vengo anch'io in bici, mi alleno e corro come fai tu» disse al fratello maggiore Simone che ha pedalato fino ai dilettanti nella Delio Gallina e nella Beltrami, e gli ha trasmesso la passione.
S'iscrisse all'Unione Ciclistica Soprazocco: la prima vittoria, al primo anno da allievo, nel 2017, a Persichello, dalle parti di Cremona. Arrivo in volata, cinque o sei atleti. Una grande gioia. E' un velocista, Zanni, che sa vincere anche per distacco: l'anno scorso a Fiesse, nel Gran Premio San Gottardo, spiccò il volo verso un trionfo in solitaria. Poi, il bis a Gessate e a Cuggiono sulle strade del Milanese per un totale di tre affermazioni con la maglia del team Aspiratori Otelli.
Zanni, diciasette anni in agosto, è bresciano di Bione, comune della Valle Sabbia nei pressi di Casto, il paese di Sonny Colbrelli (Bahrain McLaren), e Idro il paese di Alessandro Bisolti (Androni Sidermec). Luca ci vive con il padre Cristiano, operaio presso le Acciaierie Venete di Odolo, la madre Sara, impiegata nella Agniep, azienda di Bione specializzata nella produzione di valvole industriali e raccordi, e il fratello Simone che per un certo periodo ha lavorato come cuoco in Irlanda. Zanni studia da operatore meccanico al Centro professionale Artigianelli di Brescia, è alto 174 centimetri per un peso di 66, e quest'anno debutta nella categoria degli juniores con i colori del gruppo sportivo Feralpi Group diretto da Tiziano Gozio.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Che il livello si è alzato moltissimo, sia dal lato delle gare che da quello degli atleti».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 14 anni per l'UC Soprazocco, con una bici Carrera nera».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Per me Dylan Groenewegen».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il tennis che ho praticato per otto anni».
I tuoi peggiori difetti?
«Prima di ogni gara sono teso e mi agito».
Il tuo modello di corridore?
«Groenewegen, sempre lui».
Cosa leggi preferibilmente?
«La Gazzetta dello Sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il fisico».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Ai direttori sportivi chiedo di essere più indulgenti con gli atleti».
Piatto preferito?
«Pizza».
Film che ti ha emozionato?
«Fast en Furious 7».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Daniel Polato, compagno di squadra».
Il bello del ciclismo?
«Ti permette di misurarti con gli altri».
Paese preferito?
«La Spagna per il clima e il tenore di vita».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un tipo responsabile e simpatico».
Hobby?
«La Playstation e gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Mettermi in evidenza, per poi fare meglio nel 2021».
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