Ci risulta che, in silenzio e senza clamore, Fausto Coppi, durante la sua carriera, non si sia mai tirato in dietro al momento di aprire il portafoglio per aiutare qualcuno in difficoltà o per fare beneficienza. Ebbene, l’onda lunga di un Campionissimo a disposizione degli altri, continua ancora adesso con questo libro che andiamo a presentare. Il ricavato delle vendite, infatti, andrà ad una Onlus che si occupa di ragazzi disabili, Onlus con cui nobilmente collabora l’autore.
Paolo Ghiggio è un ex primario ortopedico di Ivrea, ciclostorico praticante e collezionista, da maggio 2020 si è scoperto anche scrittore portando alle stampe questo originale lavoro di ricerca che analizza la fragilità ossea del più grande Campione del pedale di tutti i tempi. Domanda…Perché Fausto Coppi tutte le volte che cadeva o subiva un trauma anche modesto si fratturava? Le sue numerose, recidivanti fratture erano sintomo di qualche disturbo del bilancio minerale dell’ osso? Soffriva di rachitismo o di osteogenesi imperfetta? Era stato per lui carente da bambino l’apporto di vitamina D o di calcio? Strano, perché nella stalla di Castellania il latte non sarebbe mai dovuto mancare… e allora?… Era affetto da malassorbimento intestinale? C’era forse una diatesi ereditaria? Forse nulla di tutto ciò; a parere di molti, il fatto che Fausto, quasi tutte le occasioni in cui “andò in terra” ne venne fuori con fratture, è dovuto ad un tessuto adiposo scarsamente rappresentato per cui le ossa e i muscoli guizzavano a fior di pelle e con la caduta non c’era ammortizzazione alcuna.
Se a questo associamo una buona dose di sfortuna che ha caratterizzato la vita del Campionissimo, possiamo spiegare la sua consuetudine ad uscire malconcio. Ma il Dottor Ghiggio scava a fondo in questi incidenti e riesce a risalire perfino ai suoi colleghi ortopedici che hanno avuto allora in cura Fausto e ricostruisce, in maniera semplice e divulgativa, le tecniche chirurgiche con le quali è stato trattato. Questi sono elementi che nessuno ha mai sviscerato (neanche l’enciclopedico recentissimo lavoro di Bulbarelli e Petrucci).
In questo consiste il contributo originale del libro Fausto Coppi, storia ortopedica di uno scheletro fragile. Inoltre per gli “eporediesi” ma non soltanto per loro, si alternano anche pagine e fotografie che ricordano la presenza in Ivrea del Campionissimo nei suoi anni di grazia. Senza essere blasfemi potremmo dire che neanche il santo storico patrono Savino, vescovo e martire, abbia suscitato in città tanto entusiasmo. Coppi all’Olivetti; Coppi a caccia; Coppi all’Oratorio, Coppi dal barbiere... muoveva le folle. Grazie Paolo per la particolare ed estrosa riflessione sul “vostro” Campionissimo e sulle “sue” ossa. Per quanto riguarda la presenza nel testo di alcuni piccoli innocenti refusi, si potrà porre rimedio perchè il libro, esaurito in un attimo, sarà presto in ristampa. Ne sono certo.
Paolo Ghiggio
Fausto Coppi, storia ortopedica di uno scheletro fragile
2020 Hever Edizioni Ivrea
Euro 15