
Sergio Meris è il terzo di tre fratelli che sognano di diventare professionista. Ci ha provato Mario (classe 1996) ex Delio Gallina e Colpack fino ai dilettanti, ci ha provato Francesco (classe 1998) ex dilettante alla Scuola Ciclismo Cene. Ora ci prova lui, Sergio, classe 2001 bergamasco di Gorle, comune sulla sponda occidentale del fiume Serio, a realizzare il sogno che prima è stato di Mario e poi di Francesco.
Intanto, la stagione 2019 ha confermato le sue qualità: gli è bastato vincere l'internazionale Trofeo Paganessi a Vertova (fine agosto) una sorta di anteprima del mondiale di settembre, per convincere tutti di avere grandi numeri. Ma ha lasciato il segno anche a Montepulciano e a Staffolo due gare del calendario marchigiano: è arrivato settimo al GranPremio dell'Arno, ottavo al Trofeo Buffoni e alla Collegno-Sestriere che sono grandi corse del calendario Juniores.
A Gorle abita con mamma Marianna casalinga e papà Livio che di prima andare in pensione faceva il meccanico. Intanto studia e frequenta il Liceo Scientifico presso l'Istituto Superiore "Ettore Majorana" di Seriate dove la preside è Anna Maria Crotti. Dopo due anni trascorsi con il Team Lvf di Patrizio Lussana, Meris è pronto per il grande salto nella categoria Under 23. Correrà per il Team Colpack di Bevilacqua e Valoti seguendo le orme del fratello Mario.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Stiamo attraversando un buon momento, abbiamo buoni giovani che crescono, sopratutto nella mia terra, la Bergamasca».
A quale età hai cominciato a correre?
«Ho iniziato da G1 nel Cicloteam di Nembro. Avevo una bicicletta targata Noris di colore blu e verde».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Per me Mathieu Van Der Poel. Un corridore polivalente, fortissimo che sa fare la differenza su tutti i terreni di gara».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, ma quando posso seguo il calcio e la mia Juventus».
I tuoi peggiori difetti?
«Ritengo di essere un pò testardo».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Soltanto notizie che parlano di sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il viso».
Sei social?
«Abbastanza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Ridurrei i chilometri delle gare, e aumenterei il montepremi».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Musica e disegnare».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, soltanto film di azione».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«E' cambiato l'approccio verso le ragazze, oggi i giovani non sanno più sedurre».
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