Una carriera bruscamente interrotta da un problema di salute. E’ l’amara storia di Marco Landi, bolognese di Pianoro nell’ultima stagione in forza alla Zalf Euromobil, che, nel momento di compiere il grande salto tra i professionisti, si è dovuto fermare e dire per sempre addio all’amata bicicletta.
A raccontare il triste epilogo della storia è il ragazzo che nel 2014 fu anche campione regionale juniores.
«Verso fine stagione, mentre stavo facendo uno stage con i professionisti della Gazprom, mi sono accorto di avere alcune aritmie sotto sforzo – racconta Landi –. Mi sono dovuto subito fermare, ma purtroppo l’intervento a cui mi sono sottoposto non è riuscito a risolvere la situazione: cosa, che purtroppo, mi ha costretto a dire basta. All’inizio la faccenda era gestibile perché queste aritmie mi venivano solo ogni tanto per poi andare a scomparire mentre negli ultimi tempi la problematica era costante e, per evitare di mettere a serio repentaglio la mia salute, ho dovuto abbandonare il mio sogno».
Dover abbandonare il ciclismo dopo tanti sacrifici rappresenta una batosta da metabolizzare.
«Tutto ciò fa malissimo – confida Landi –: nel giro di un mese sono passato dal vedere realizzato il mio sogno di passare professionista a dover smettere».
A meno di clamorosi colpi di scena, in quei giorni Landi (che in stagione è stato capace di vincere tre corse) avrebbe dovuto firmare il primo contratto da professionista proprio con la Gazprom.
«Il rimpianto più grande è rappresentato dal fatto di dover smettere non per mia scelta, ma per un problema fisico» aggiunge.
«A questo punto – chiude – andrò a lavorare per quello che ho studiato, ovvero da trasfertista montatore di macchine automatiche».
da Il Resto del Carlino dell’11 dicembre a firma di Nicola Baldini
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