Kevin Colleoni, bergamasco di Calusco d'Adda, classe 1999, deve a sua madre la passione per il ciclismo. È proprio Imelda Chiappa, argento nella corsa in linea alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 e medaglia di bronzo al mondiale di Villach (Austria) nel 1987, ad aver trasmesso al figlio l'entusiasmo per le due ruote. In realtà in bici ha gareggiato anche papà Marco, ex dilettante ai tempi della Ceramiche Pagnoncelli.
Diplomato all'Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, Kevin si è formato come corridore alla Polisportiva Caluschese una fra le società storiche del Bergamasco, in cui hanno militato grandi atleti fra i quali ricordiamo Giambattista Zonca. Colleoni difficilmente sale sul gradino più alto del podio (la sua ultima vittoria risale a due anni fa, tra gli Juniores nella cronoscalata di Cagliano, Lecco), ma è un piazzato di lusso. Quest'anno, con la Biesse Carrera, lo scalatore orobico è giunto secondo al Gp di Capodarco e a Gavardo, terzo nella tappa dell'Aprica al Giro d'Italia U23, quarto al Palio del Recioto, nella classifica generale del Giro del Friuli e nell'internazionale di San Vendemiano, settimo alla Piccola Sanremo e a Rovescala, ottavo al Piccolo Giro di Lombardia, dodicesimo al campionato italiano. Kevin, che in tasca ha un contratto da professionista (esordirà con la Androni Sidermec nel 2021) correrà il prossimo anno per la Biesse-Arvedi.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Gode di un ottimo stato di salute, in tutti i sensi».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni con la Polisportiva Caluschese. Non ricordo la marca della mia prima bici, ma il colore sì: era bianca».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani perché sono italiano e poi era il mio mito».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Un pò tutto, ma non con la stessa passione della bici».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò schivo».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non leggo molto, solo qualche quotidiano».
Cosa apprezzi di più in un donna?
«Il viso e il carattere».
Sei social?
«Nella norma».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Toglierei la tensione in gara, soprattutto nelle categorie giovanili».
Piatto preferito?
«Pasta».
Hobby?
«Mi piace camminare in montagna».
La gara che vorresti vincere?
»Palio del Recioto».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, il genere fantasia e avventura».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«I ragazzi di oggi abusano troppo delle informazioni in rete e non va bene. Hanno troppe distrazioni».
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