«La maglia tricolore è il sogno più concreto che fin da bambino puoi realizzare. Ricordo quando nelle categorie minori venivo convocato dalla rappresentativa regionale veneta, la settimana prima iniziavo a pulire la bici perchè fosse perfetta. Raggio per raggio, usavo i cotton fioc per togliere qualsiasi residuo tra una maglia e l'altra della catena. Sono arrivato 2° da junior e al primo anno da professionista, vestirla oggi è una sorpresa bellissima». A parlare è Davide Formolo, che con la maglia tricolore bagnata dallo champagne esprime tutta la sua emozione a parole.
Dopo aver realizzato un vero e proprio numero (60 km in fuga di cui 37 in solitaria!), aver tagliato il traguardo di Compiano a braccia alzate, aver dato un bacio appassionato alla moglie Mirna, aver abbracciato i genitori Marina e Livio, e aver rischiato di far venire un infarto al procuratore Mauro Battaglin ci svela che nei giorni precedenti si è allenato poco ed è uscito spesso a cena.
«Dopo la corsa rosa, di cui non posso essere felice, anzi sono tutt'ora rammaricato, ho staccato totalmente. La stagione è molto lunga, per arrivare competitivo fino al Lombardia avevo bisogno di ricaricare le batterie. Il risultato di oggi dimostra che il riposo fa parte della preparazione e che quando parti senza troppi pensieri puoi ottenere il massimo, più di quando hai mille aspettative».
Dopo la maglia tricolore, Roccia è pronto a vestire quella azzurra alla preolimpica sul percorso dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 quindi lo aspettano Tour de Pologne e Vuelta a España. «Non mi aspettavo di vincere, davvero. Quando sono scattato speravo di avere un po' di compagnia, invece sono rimasto da solo e allora ho deciso di tirar dritto “a tutta”. Il rischio era di scoppiare, ma andava corso. Che bello tagliare il traguardo tutto solo».