Pochi giorni dopo aver celebrato gli 81 anni, si è spento all’ospedale di Cona, nel Ferrarese, Giuseppe Zorzi, detto Beppe, ciclista bolognese che corse tre stagioni da professionista tra la fine del 1960 e il 1963, prima di chiudere la carriera come crossista. Passista scalatore, dopo un’ottima attività fra i dilettanti che gli valse l’azzurro ai mondiali del ’59, dove fu sesto e migliore dei nostri, nonché l’inserimento fra i Probabili Olimpici per i Giochi di Roma, passò nell’elite, dove raccolse un solo successo, la prima tappa del Giro del Delfinato del 1962, vestendo per un giorno la maglia gialla di leader.
Fu l’anno in cui fu inserito nei ranghi dell’Ignis Moschettieri, così chiamata perché patron Borghi riunì tre formazioni (Fides e Bianchi le altre) attorno a tre capitani come Ercole Baldini, Gastone Nencini e Arnaldo Pambianco, oltre a nomi importanti come il pistard Maspes, Assirelli e De Lillo. Dopo una stagione ricca di malanni e poche soddisfazioni, Zorzi tornò al primo amore, il ciclocross, che gli aveva regalato un terzo e un quarto posto ai campionati nazionali e due presenze ai Mondiali, prima di smettere di correre alla fine del 1965.
I funerali di Beppe Zorzi, che lascia il figlio Bruno, oggi alle 15 in città, nella chiesa di San Savino.
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