Mario Cipollini è un vulcano di idee e il ciclismo è sempre al centro dei suoi pensieri. Al punto che l'ex campione toscano ha deciso di affidare ai social una riflessione-proposta che riguarda il futuro dell'intero movimento ciclistico italiano:
«Parlando ieri di Moscon, è tornato alla ribalta un concetto che mi è caro: la fuga di gambe dall’Italia.
Questa terra ha radici profondissime nella cultura ciclistica, è patria di campioni (fare l’elenco sarebbe troppo lungo) e personaggi che hanno regalato a questo Paese gioie incredibili e immenso orgoglio nazionale: pensiamo a cosa hanno rappresentato Coppi e Bartali nell’immaginario collettivo. Fausto è ancora oggi lo sportivo che più “vive” nella mente e nei ricordi del popolo sportivo, non solo ciclistico.
Siamo un popolo di innovatori e inventori... pensiamo agli artigiani diventati industriali, che hanno creato migliaia di posti di lavoro in quasi un secolo di storia, in tutto l’indotto collegato al ciclismo.
Ora mi chiedo, ma soprattutto vi chiedo: la nostra politica non potrebbe prendere in considerazione il progetto di organizzare un “Salvataggio Nazionale” di questo mondo?
Provo ad immaginare di riportare tutti i nostri atleti a correre sotto le insegne tricolori formando la più forte squadra mai vista al mondo... butto lì un’idea: e se fosse una squadra RAI (prendendo spunto da Sky), per un progetto capace di coinvolgere tutto il movimento ciclistico italiano?
La prima squadra formata dai nostri campioni più forti e dietro a cascata tutte le realtà giovanili in grado di convivere e interagire. Immaginate con che velocità e che motivazioni crecerebbero ragazzi che possono lavorare in ritiro con Nibali e company.
Siamo i migliori, abbiamo più storia di qualsiasi altro Paese e ora siamo finiti nel quarto mondo del ciclismo: lo trovo inaccettabile. Potrebbe crearsi una fantastica cordata a lavorare a tutto questo: a salvare il ciclismo italiano non ci sarebbe soltanto Cassani!
Da parte mia, ci avevo già provato con Berlusconi, ma era tardi e stava già pensando di vendere il Milan. Oggi, come sappiamo, è tutto cambiato, abbiamo un leader come Salvini che ama profondamente il proprio Paese ed è un grande appassionato di sport.
Io faccio un appello a tutte le forze, sportive, industriali e di comunicazione: uniamo le forze per coinvolgerlo in questo progetto e per dare un futuro degno al nostro movimento ciclistico».