Matteo Malucelli è raggiante tagliato il traguardo della prima tappa della Vuelta a San Juan. Si è dovuto inchinare al "solo" Fernando Gaviria, ma sulle strade argentine ha dimostrato di poter lottare con i migliori sprinter al mondo. La nuova avventura con la Caja Rural non poteva iniziare meglio per il 25enne di Forlì.
«Sono contento perchè confrontarsi con velocisti di questo calibro mi può solo aiutare a migliorare. Mi sto avvicinando sempre di più e prima o poi arriverà il mio giorno. Oggi è stata una giornata sfortunata: dopo il GPM ho rotto il cambio in un contatto con Richeze, ho dovuto aspettare l'ammiraglia e inseguire per 10-15 km, poi a 50 km dal traguardo ho forato e ho dovuto nuovamente inseguire, sono arrivato al traguardo con la bici di scorta che non aveva il cip, per questo inizialmente non ero stato messo nell'ordine d'arrivo. Nonostante tutto ci sono arrivato vicino quindi posso ritenermi soddisfatto».
Con lui analizziamo la dinamica dello sprint nel dettaglio. «Ho deciso di seguire la Bora Hansgrohe perchè avevo capito che Sagan avrebbe tirato la volata a Bennett. Ho visto che lo cercava negli ultimi chilometri. È stata una volata lunga e veloce, quando ho alzato gli occhi mancavano 300 mt all'arrivo e, a quel punto, ho solo pensato ad andare a tutta. Due anni fa qui in Argentina avevo colto due terzi e due quarti posti dietro Gaviria, Boonen e Cavendish, quest'altro piazzamento mi dà fiducia. Continuando a lavorare e crederci arriverà il momento in cui riuscirò a battere questi grandi campioni».
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