Giuseppe “Pipaza” Minardi è andato in fuga. Ha chiuso la sua corsa terrena questa mattina, alla soglia dei 91 anni (li avrebbe compiuti il 18 marzo prossimo). Era nato a Solarolo (Ra) ed era stato professionista dal 1949 al 1958 conquistando tra gli altri ben sei successi di tappa al Giro d’Italia, un Giro del Piemonte e un Lombardia. Aveva indossato per tre giorni anche la maglia rosa: la prima risale al 2 maggio 1954.
Fu anche secondo alla Sanremo nel 1952 e nel 1953 sempre battuto da Loretto Petrucci, secondo al Lombardia del 1951prima di vincerlo l’anno successivo, ottavo al mondiale di Varese nel 1951 3 10° l’anno successivo in Lussemburgo.
In carriera ha difeso le maglie della Legnano fino al 1955, poi per due stagioni quella della Leo Chlorodont per concludere la carriera con la Liberia.
Per gli amanti delle statistiche, il primato della "maglia rosa più antica" passa ora a Guido Messina, classe 1931, che la indossò il 14 maggio 1955, pochi giorni prima di Raphael Geminiani che, pur avendo 6 anni in più, la conquistò il 26 maggio dello stesso anno.
Toccante il ricordo che il ct Davide Cassani ha voluto lanciare sui social network: «Quando ho cominciato a correre mi vantavo di essere di Solarolo, il paese di Pippo Minardi. È stato un grande campione, ha vinto corse bellissime ma soprattutto era una gran bella persona. Ciao Pipaza, resterai nei nostri cuori».
Giovedì, alle ore 11, i funerali al cimitero di Faenza.
Alla famiglia di Giuseppe giungano le condoglianze della nostra redazione.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.