
Il 2018 è stata una stagione perfetta per Fabio Jakobsen, che al debutto tra i professionisti ha trovato molte occasioni per brillare e raccogliere sette vittorie tra marzo e ottobre: Nokere Koerse, Scheldeprijs (la più antica corsa delle Fiandre, dove è diventato il più giovane corridore di questo secolo a conquistare la vittoria), due tappe al Giro del Guangxi e una a testa a Tour des Fjords, Eneco Tour e Tour of Slovakia - oltre a conquistare la classifica dei punti in Cina, all'ultimo evento World Tour dell'anno.
«L'anno scorso a Calpe le cose erano state un po' più tranquille per me, ma nel frattempo molto è cambiato dopo la stagione che ho avuto. È vero che mi sono allenato molto ed ero fiducioso, ma quello che ho fatto non sarebbe stato possibile se non fossi stato nella squadra migliore del mondo. Questo è ciò che ha fatto la differenza».
Il 22enne olandese non è solo un velocista, ma anche un corridore che ha dimostrato di aver molto da dire nelle gare di un giorno: «Il mio primo grande momento del 2018 è stato Scheldeprijs, che è stata una gara difficile disputata in condizioni climatiche estreme. Questo ha reso la vittoria ancora più speciale e ma ha dato tanto morale. I risultati ottenuti mi motivano ancora di più per questa stagione, nella quale spero di continuare a crescere, diventare più veloce e ottenere più vittorie per la squadra nelle gare più importanti e contro i velocisti di alto livello. C'è pressione sulle mie spalle? Sì, sento una certa pressione, ma è più o meno lo stesso per ogni velocista quando si arriva al momento chiave delle volate. Sono consapevole che non sarà una passeggiata nel parco, ma la determinazione, l'attenzione e la fame di vittorie ci sono», ha concluso l'olandese della Deceuninck Quick Step, che farà il suo debutto stagionale alla Volta ao Algarve (20-24 febbraio) per volare poi in disputarein Belgio per Kuurne-Bruxelles-Kuurne e Le Samyn.
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