Il lunghissimo e complicato “maxiemendamento” approvato dal Senato il 22 scorso, contiene anche tre modifiche al codice della strada, che però non riguardano le bici.
Il tempo per modificare il CdS in un modo o nell’altro lo si trova sempre, tranne che per quei ciclisti (ordinari e sportivi) che chiedono maggiori tutele e maggiore sicurezza.
Novità che, tranne quella riguardante il contrasto all’uso indebito dei permessi riservati ai disabili, oltre a non avere carattere di urgenza, sembrano destinate pure a seminare scetticismo e preoccupazione.
In un caso si da avvio alla sperimentazione su strada, dei veicoli a propulsione prevalentemente elettrica quali segway, hoverboard e monopattini. Nell’altro invece, si apre alla possibilità che i mezzi a trazione elettrica o ibrida abbiamo “in ogni caso” accesso alle zone a traffico limitato, come dire a prescindere dalle varie ordinanze locali.
Ovviamente, nulla è definitivo: la legge di bilancio deve essere nuovamente approvata dalla Camera, poi verranno i vari decreti applicativi, le inevitabili circolari ministeriali, e solo dopo, di ciò che resterà, si saprà esattamente come e quando verrà applicato.
Intanto però, al Senato, sabato notte, nessuno ha “pedalato” per noi.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.