Nessuno può dire o sapere come questa vicenda andrà a finire. L’unica cosa certa è che Michael Antonelli è un ragazzo forte, più forte di quanto chiunque avesse mai potuto immaginare.
Torniamo ai fatti. Mercoledì 15 agosto, Firenze-Viareggio, ore 10.30, al km 91 di gara in una curva, in un tratto in discesa che i corridori stavano affrontando ad alta velocità, Antonelli, sammarinese classe 1999, assieme ad altri atleti, è uscito dalla carreggiata finendo nel precipizio sottostante.
La scena appare subito drammatica. I soccorsi, la lotta contro il tempo, il trasferimento disperato in elicottero all’ospedale Careggi di Firenze. Il destino di Michael purtroppo sembrava già segnato. Coma, terapia intensiva, questione di ore. Speranze sempre più deboli. Poi le ore sono diventate giorni. I giorni settimane. Si resta aggrappati alla vita. Michael c’è, resiste non vuole mollare, la salita è dura ma non si mette mai il piede a terra. Razza dura chi corre in bici, frutto dei sacrifici e della fatica. Accanto al letto di Michael a tifare per lui ci sono la mamma Marina, il nonno Secondo, il papà Luca, il fratellino Mattia, parenti e amici, il direttore sportivo Balducci, il presidente Franceschi e tutta la squadra Mastromarco Sensi Nibali.
Il 5 ottobre c’è stato un passo importante, la situazione nella sua criticità si è stabilizzata e si è reso possibile il trasferimento di Michael da Firenze a Imola presso l’Istituto di Montecatone. Si tratta di una struttura ospedaliera di alta specialità che costituisce uno dei principali poli a livello nazionale per la riabilitazione intensiva delle persone colpite da lesioni midollari e per la riabilitazione delle lesioni cerebrali acquisite. In queste prime tre settimane di ricovero presso la struttura Michael ha iniziato un lungo percorso riabilitativo assistito da uno staff medico di specialisti di altissimo livello, i migliori in Italia in questa settore.
Questa settimana conclusa la stagione agonistica la squadra è tornata a fare visita al suo campione. “Bisogna essere ottimisti ma senza perdere d’occhio la realtà della situazione. Le condizioni continuano a essere difficili, la cosa certa è che Michael è un lottatore altrimenti non sarebbe ancora qui con noi. Ora in certi momenti Michael riesce a tenere un occhio aperto. I medici dicono che il suo è uno stato di minima coscienza. E’ sempre in terapia intensiva e costantemente monitorato. Ogni giorno è seguito dai fisioterapisti Noi gli abbiamo parlato e sono certo che ci ha riconosciuti e che ci ha sentiti. Stiamo costruendo la squadra per il 2019 e ci tengo a sottolineare che ai dodici corridori in rosa ne va aggiunto uno, il tredicesimo Michael Antonelli, lui è e rimane un corridore della Mastromarco Sensi Nibali. Abbiamo parlato con i famigliari di Michael che hanno espresso la volontà che sia la squadra a continuare a farsi portavoce di questa situazione verso l’esterno. Siamo tutti certi che lo staff medico e i fisioterapisti qui all’Istituto di Montecatone faranno il possibile, e l’impossibile, per lui ma sappiamo anche che questo potrebbe non bastare, però fino ad’ora Michael ha sempre reagito e ci ha insegnato che non bisogna mai smettere di sperare e soprattutto di lottare” dice il diesse Gabriele Balducci.
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