Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta dell'avvocato Fiorenzo Alessi arrivata in redazione:
Caro Direttore,
anche se sulla "rosea" è riservato, giustamente ed efficacemente, un "paginone" al tema che intendo affrontare, è incontestato che tuttobiciweb sia sito d'eccellenza del ciclismo, del Bel Paese e mondiale. Visti i voti che quasi quotidianamente appioppi a destra ed a manca, senza riguardo per alcuno ed attirandoti sovente simpatiche e colorite (puri eufemismi....) "recensioni" , posso affermare senza tema di smentite che tu ne sia l'indiscusso ed impareggiabile maestro.
Detto ciò, che qualcuno potrebbe insinuare sia spudorata ruffianeria e non, com'è francamente, il mio vero pensiero, intendo prendere spunto proprio dai tuoi recenti voti per una riflessione ed auspicherei un conseguente sincero ed appropriato dibattito, relativamente ad un fatto, ormai prossimo, che, comunque vada, inciderà sulle sorti del ciclismo, soprattutto quello professionistico. Mi riferisco all'imminente appuntamento elettorale per il rinnovo del C.P.A., acronimo di "Cyclistes Professionnels Associés", ovvero, come tu stesso scrivi, il sindacato mondiale dei corridori. In tutta franchezza, non mi pare che si tratti di poca cosa.
A parte il tuo bel 4 a Ciclingnews, voto extra large per quei figli d'Albione che fanno "... i pippotti...sull'indipendenza.." della stampa, salvo poi silenziare vergognosamente quanto non rientri nelle loro grazie, il punto è un altro: merita di essere confermato a Presidente il nostro Gianni Bugno, oppure potrà fare di meglio e di più a vantaggio di tutti i ciclisti e le cicliste professionisti il sig. David Millar?
Mi dico da solo, senza essere ancora rincogl...ito , che è una bella domanda. Proverò, senza farla troppo lunga, a dare una risposta, il più possibile obiettiva. Perchè il rischio incombente, di fronte ad un David Millar sceso in campo per... "prendere il posto" del nostro Gianni, non sarebbe ma è quello di mandare immediatamente a quel paese questo bell'esemplare di ex-corridore.
Invece no. Non voglio proprio dare, a lui ed a chi "politicamente e finanziarmente" sta dietro la sua stupefacente (nel senso che stupisce, non in altri malevoli sensi!) candidatura, nessun motivo che possa connotare la mia riflessione come banalmente, affettivamente, moralmente e nazionalisticamente affetta da parzialità di giudizio in favore del "nostro" Bi-Campione del Mondo, autorevole vincitore di Grandi Giri e di Classiche Monumento (e tant'altro ancora...) che ha il nome di Gianni Bugno.
Un nome che, non da anni ma da sempre, è rispettato nell'ambiente del ciclismo, da quello Professionistico alle Giovani Leve (per le quali, si sappia, Gianni riserva preziosi consigli ed opportune iniziative). Un nome che è sinonimo di competente, sempre garbata e soprattutto disinteressata ed infaticabile dedizione alla causa del Ciclismo e dei Ciclisti. In primo luogo, avendone ben vissuto le difficoltà ed i travagli che connotano la vita di chi sceglie di fare questo fachiresco lavoro, i Corridori Professionisti, vale a dire persone che vivono di e per il ciclismo. Un nome che già da due mandati ricopre più che dignitosamente la funzione (per lui non è mai stata questione "di potere"!) di Presidente del C.P.A., e che - per chi ha un briciolo di vera passione ciclistica ed occhi per vedere - si è speso in iniziative sempre di concreta salvaguardia delle prerogative e dei diritti dei Corridori. Un nome che è garanzia di serietà e sobrietà, a livello internazionale. Un nome di poca apparenza, ma di molta sostanza. Un nome al quale, non va dimenticato, i corridori sono anche affettivamente legati, e dal quale si sentono tutelati.
E' vero: non risulta che Gianni abbia scritto un libro. David Millar lo ha fatto nel 2011, di 354 pagine, che ho letto e dal titolo fedelmente tradotto "Correndo nell'oscurità, la caduta e la rinascita di David Millar". Lasciatemi dire, sarcasticamente, che con siffatti presupposti il problema della sicurezza dei corridori va letteralmente... a donne allegre. Se corri nell'oscurità è sicura la caduta, e non so con quali possibilità di rinascita. In ogni caso, ironia a parte, il sig. David Millar dov'è stato "sindacalmente" in questi anni? Questo nome lo avete mai visto o sentito legato ad iniziative che fossero concretamente finalizzate, anche solo per sommi capi, al bene del Ciclismo e dei Corridori? Insomma questo Millar è in possesso, sotto ogni profilo, di adeguate ed appropriate credenziali, che non siano solamente rappresentate dall'appoggio potente e predominante di un team "televisivo" anglosassone sul quale non le malelingue ma un rapporto ministeriale dello stesso Regno Unito hanno addensato dubbi e perplessità etici oltre che giuridici di varia natura, per succedere a Gianni Bugno nella Presidenza del C.P.A.?
Risolutamente, io dico di no! Ed il bello, od il massimo, di questo mio granitico consenso per Gianni Bugno è che provenga da un "tifoso" del Diablo! Quando si dice che il "tifo" ha motivi di cuore, ma non di razionalità, si dice una grande verità.
L'augurio, anzi l'auspicio, sincero è che più che Presidente, possa rimanere autorevole e rispettato tutore nonchè degno ed efficace portavoce dei Corridori Professionisti quel galantuomo che stimo essere Gianni Bugno.
Con Amicizia, anche per Gianni, caro Direttore.
Fiorenzo Alessi