Un terzo posto in rimonta per Luca Pacioni nella seconda tappa del Tour of Qinghai Lake 2018, quella disputata su circuito cittadino nella capitale della provincia, Xinang. 115 km bagnati dalla pioggia e corsi nel quartiere nuovo, un vialone a doppia carreggiata simil autostrada contornato da alti e in buona parte disabitati grattacieli moderni.
Il velocista della Wilier Triestina Selle Italia ritorna ancora una volta in Asia dopo una prima parte di stagione convincente che lo ha visto vincere tappe nella Tropicale Amissa Bongo in Gabon, in Taiwan e al Langkawi in Malesia. Le impressioni del presto 25enne dopo questo inizio dello Qinghai. A fondo pagina, l’intervista audio da ascoltare.
Un terzo posto che porta un po’ di fiducia per le prossime tappe.
«Il primo giorno purtroppo non siamo riusciti a disputare lo sprint nel migliore dei modi, perché la volata è stata rallentata negli ultimi metri. Quattro o cinque corridori sono riusciti ad anticipare il gruppo e ad arrivare. Ieri la squadra si è impegnata al massimo, ci siamo un po’ scomposti all’ultimo chilometro, ma sono riuscito a prendere la ruota della squadra leader per le volate che è la Delko e il loro capitano Jones si è trovato un varco sulla sinistra, mentre io non sono riuscito a passare. Ad ogni modo un terzo posto che da sicuramente fiducia per le prossime».
Le occasioni non mancheranno da qui al 4 agosto
«Le tappe con potenziale arrivo in volata sono tante quindi cercheremo di centrare il successo prima della fine del Tour».
La tua prima parte di stagione è stata piena e anche soddisfacente in termini di risultati.
«L’inizio di stagione è stato più che positivo. Dopo il campionato italiano mi sono preso una breve sosta e mi sono recato in altura per preparare questo giro e sono tornato un giorno prima della partenza. Di sicuro le prime tappe faranno da rodaggio per le prossime».
I tuoi programmi dopo lo Qinghai Lake?
«Tornerò a casa, ma soltanto per un giorno. Poi ripartirò subito per la Repubblica Ceca dopodiché credo che fino a settembre non correrò».
Hai una grande esperienza ormai nelle corse asiatiche, come inquadri questa corsa?
«Ero già venuto qui due anni fa, il livello quest’anno si è alzato notevolmente, ci sono squadre ben attrezzate. L’organizzazione della corsa non mi sembra male, come competizione in Asia è molto valida».
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