Il general manager della squadra Sir Dave Brailsford interviene puntualmente sulla vicenda Froome e spiega: «Abbiamo sempre avuto totale fiducia in Chris e nella sua integrità. Sapevamo che aveva seguito le giuste indicazioni mediche per gestire la sua asma alla Vuelta ed era sicuro che alla fine sarebbe stato prosciolto, cosa che è puntualmente accaduta. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso che fosse giusto per Chris continuare a correre, in linea con le regole UCI, mentre il processo era in corso.
«Dopo una revisione completa di informazioni, dati rilevanti e ricerca scientifica, UCI e WADA hanno concluso che nessuna norma è stata infranta. Abbiamo detto sin dall'inizio che ci sono problemi medici e fisiologici complessi che influenzano il metabolismo e l'escrezione di Salbutamolo. Lo stesso individuo può presentare variazioni significative nei risultati dei test eseguiti in più giorni mentre utilizza esattamente la stessa quantità di salbutamolo. Ciò significa che il livello di Salbutamolo in un singolo campione di urina non è un indicatore affidabile della quantità inalata. Una revisione di tutti i 21 risultati dei test di Chris durante la Vuelta ha rivelato che il risultato della tappa numero 18 rientrava nella gamma di variazione prevista ed era pertanto coerente con l’assunzione di una dose consentita di Salbutamolo».
E ancora: «Chris ha dimostrato di essere un grande campione non solo in bicicletta ma anche per come si è comportato in questo periodo. Non è stato facile, ma la sua professionalità e il suo comportamento sono stati esemplari. La più grande gara del mondo inizia tra cinque giorni. Non vediamo l'ora di correre di nuovo e aiutare Chris a vincerla per la quinta volta eguagliando il record».