Appena ha tagliato il traguardo si è seduto a terra per respirare, per cercare di capire e anche per lasciarsi andare ad un pianto liberatorio: «Non ho mai vestito il tricolore in corse su strada, mi era accaduto solo in pista, ed è un sogno che si avvera. Pensare che per un anno sarò la bandiera del nostro ciclismo mi mette i brividi. La prima mossa giusta in questa corsa l’ho fatta rientrando sul gruppetto di otto, ho azzardato e invece ho avuto ragione. Ieri sera non avrei mai pensato di vincere l’italiano così, speravo nell’arrivo di un gruppetto folto ai piedi dell'ultimo strappo, invece...».ù
E ancora: «Questo titolo è frutto di una evidente maturazione fisica e mentale. Sullo strappo finale avevo i crampi ma sapevo che se scollinavo potevo battere i due del Bahrain, anche se ero da solo. Quando ho scollinato ho capito che al 90 per cento era fatta, anche se c'era ancora da disputare la volata. E comunque questo è un giorno da segnare sul calendario, vista la bella vittoria di Elena (Cecchini, ndr), che h conquisto l'oro nella crono dei Giochi del Mediterraneo. Lei di maglie tricolori ne ha vinte già tre, era ora che cominciassi anch'io».
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