PROFESSIONISTI | 04/03/2018 | 08:48 Un telefonino acceso al posto giusto nel momento giusto, immagini che fanno il giro del mondo: sono quelle di Wout Van Aert sul muro di Santa Caterina. Bardet va su più forte che può, il belga è stremato, barcolla, si sbilancia nello sforzo massimo e cade, si rialza da grande ciclocrossista e tenta di ripartire, annebbiato dalla fatica incespica ancora e poi finalmente risale in sella per arrivare al traguardo. Il senso più puro delle corse in bicicletta è qui, in queste immagini.
corsa che, contro corrente, Gian Carlo Brocci e pochi visionari volevano già anni fa' anche per i Prof. Corsa che adesso vanta decine di "padri inventori" e che, nel cuore degli appassionati di ciclismo, sta prendendo il posto di ciò che era la Milano Sanremo, prima corsa della stagione ciclistica. Strade Bianche piace infinitamente di più perché è una CORSA VERA, per corridori veri, dove non puoi nasconderti, dove vince colui che la ama di più e sa soffrire come soffrivano i pionieri nella polvere o nel fango. Prova ne sia che la XII edizione combina un brutto scherzo alla mezza dozzina di favoriti di censo ed esalta tre formidabili "autsidersa di lusso" che arrivano uno a uno come nelle corse di un tempo.
Van Aert
4 marzo 2018 16:25rufus
Non si vede spesso un professionista arrivare al traguardo nelle condizioni in cui e'arrivato ieri Van Aert. Testimonianza della durezza di questa affascinante gara diventata in breve tempo un autentica classica. Personalmente credo che Van Aert possa avere numerose altre occasioni nelle gare piu' importanti cui prendera' parte, questo e' un corridore vero.
Sogno o son desto?
4 marzo 2018 18:08bove
Sogno un ciclismo con meno gare. Sogno un ciclismo con i veri campioni sempre o quasi presenti nelle gare che contano. Sogno un ciclismo senza programmazione estrema e picchi di forma. Sogno un ciclismo.
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