CPA, GIANNI BUGNO SI RICANDIDA

POLITICA | 21/12/2017 | 15:40
In questi ultimi giorni si è svolto, a Milano, un Comitato Direttivo dell’Associazione dei Corridori Professionisti. I temi all’ordine del giorno erano numerosi, a cominciare dai progetti del CPA per la stagione a venire.

All’inizio della riunione, l’attuale presidente, Gianni Bugno, ha annunciato di aver deciso che si candiderà per un terzo mandato alla fine della stagione 2018. L’elezione del nuovo presidente dell’UCI, David Lappartient, è stato uno dei motivi, tra gli altri, per cui Bugno si ripresenterà alle elezioni.

«Sono convinto che sia importante per i corridori dare continuità a quanto fatto finora e mi sta a cuore portare a termine alcuni progetti in corso, come mi ha suggerito David Lappartient nei diversi scambi che sono intercorsi tra noi dalla sua elezione» ha detto Bugno, aggiungendo «Tutti i membri presenti a questo Comitato Direttivo si sono dichiarati in favore di questo mio nuovo mandato e ciò mi ha profondamente colpito e confortato nella scelta fatta».

Molti i temi importanti che sono stati affrontati, come la perdita di posti di lavoro in seguito alla riduzione del numero dei corridori alla partenza dei Grands Tours. Il CPA è sempre stato contro questa decisione ma la maggioranza del Consiglio del Ciclismo Professionistico ha deciso diversamente, invocando motivi di sicurezza e l’obiettivo di aumentare l’attrattività delle corse.

Il CPA valuterà se le cose andranno secondo quanto auspicato nel corso del 2018 ed eventualmente rimetterà questo tema all’ordine del giorno se lo giudicherà necessario.
Gianni Bugno ha anche informato i presenti degli ultimi scambi avuti con l’associazione dei gruppi sportivi (AIGCP) durante i quali si è parlato di modifiche migliorative all’Accordo Paritario, in particolare in materia di coperture assicurative per i corridori.

Riguardo la problematica dei freni a disco, su cui il CPA sta lavorando da alcuni anni, il vice presidente del CPA, Pascal Chanteur, ha sottolineato che, durante la ripresa dei test nel 2018 si dovrà tenere conto delle esigenze di sicurezza dei corridori (carter di sicurezza e studio indipendente delle performances di frenata dei due diversi sistemi). Inoltre i membri del CPA hanno concordato che i corridori dovranno essere in grado di scegliere i freni che preferiscono e, soprattutto, dovranno avere la possibilità di testare in allenamento una bicicletta con freni a disco.

Gianni Bugno ha dichiarato che ha in programma di incontrare numerosi corridori durante i ritiri invernali, in particolare i leader del gruppo, per approfondire alcuni temi di attualità: «Anche se dobbiamo innanzitutto proteggere i corridori più deboli - ha detto - avere un legame diretto con i grandi nomi del ciclismo è importante per il nostro movimento, perchè il loro sostegno permetterà di dare più forza alle nostre iniziative e lotte».

Tra queste, Xavier Jan, rappresentante del CPA al CADF, ha ricordato le difficoltà riscontrate da alcuni corridori con il sistema di geo-localizzazione ADAMS. Il CPA ha già sottoposto una lista di punti da rivedere, a questo proposito, al CADF e all’UCI, da trasmettere all’Agenzia Mondiale Antidoping.

Al Comitato Direttivo si è parlato anche della «Gestione Premi dei Corridori» al cui centro, in un prossimo futuro, sarà proprio il CPA. Il CCP ha stabilito che un Gruppo di lavoro formato dalle diverse parti del ciclismo si dedicherà all’ottimizzazione del budget destinato alla nuova gestione centralizzata.
Alessandra Cappellotto, responsabile della Sezione Ciclismo Femminile in seno al CPA, ha parlato degli importanti progressi da lei fatti su questa materia, una delle
priorità del CPA per le prossime stagioni.
A fine seduta, il segretario generale dell’Associazione dei Corridori, David Chassot, ha fatto un bilancio poco positivo sullo stato finanziario del Fondo di Formazione e Riconversione destinato agli atleti a fine carriera. Le richieste d’indennità sono notevolmente aumentate in queste ultime stagioni e nello stesso tempo molti organizzatori non hanno pagato il contributo dovuto (corrispondente al 5% dei premi), costringendo il CPA a far ricorso alle proprie riserve e a prestare denaro al Fondo. Si auspica che presto vengano prese misure per ristabilire l’equilibrio tra le entrate e le uscite del Fondo. L’associazione dei Corridori ha da tempo chiesto aiuto all’UCI e all’AIOCC perché intervengano nei confronti degli organizzatori debitori.
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