PROFESSIONISTI | 09/12/2017 | 07:00
Il 99% dei ciclisti, terminata la stagione, vola verso qualche spiaggia tropicale per godersi il meritato relax e ricaricare le batterie in vista di un nuovo anno. Ce n'è qualcuno, tra gli italiani ne abbiamo scovati quattro, che invece ha preferito mettersi in viaggio con lo zaino in spalla. Per loro faticare ancora qualche giorno per scoprire una parte di mondo vale proprio la pena. Visitare all'avventura, come se stessero partecipando al reality Pechino Express, 4 paesi tanto lontani dal nostro è un'esperienza unica che merita un ulteriore sforzo dopo i tanti sopportati in gara.
«Concluso il Tour of Hainan, in Cina, saremmo dovuti volare ad Hong Kong per poi tornare a casa, invece abbiamo deciso di posticipare il ritorno di 19 giorni così dopo una notte a Hong Kong abbiamo trascorso 4 giorni in Cambogia, quindi abbiamo raggiunto Hanoi, capitale del Vietnam e da lì per 5 giorni ci siamo mossi tra una crociera attraverso Halong Bay, patrimonio dell'Unesco, e Ninh Binh, dove hanno girato il film King Kong, tra risaie e montagne. Siamo stati a Phu Quoc, un'isola che sta diventando parecchio turistica, quindi siamo volati a Ho Chi Minh e per finire abbiamo trascorso una giornata a Macao» ci racconta entusiasta Paolo Simion, che ha trascorso le vacanze invernali in compagnia dei colleghi e amici Enrico Barbin (Bardiani CSF), Umberto Poli (Novo Nordisk) e Mattia De Marchi (Cycling Team Friuli).
«Dormivamo 5 ore a notte perché per poter visitare tutto quello che avevamo in mente non c'era tempo da perdere. Abbiamo camminato tanto, percorso non so quanti chilometri a piedi, in sella a motorini, su bus e aerei di ogni tipo. In più di un'occasione, quando ci siamo ritrovati a percorrere scalinate infinite per visitare i templi tipici o a piedi nel nulla con ancora tanti chilometri da macinare a piedi, ci siamo detti: ma chi ce l'ha fatto fare? Per scherzare, visto che ormai era novembre e su instagram vedevamo tanti corridori già al lavoro in palestra, l'abbiamo presa anche come preparazione. In effetti siamo tornati senza aver messo su un chilo, in compenso ci abbiamo messo una settimana a recuperare dal fuso e dalla fatica. La cosa più bella è stata vivere con poco, come la gente del posto, provare il loro street food. Come abbiamo gestito l'Adams? Abbiamo inserito tutti gli hotel in cui abbiamo pernottato e un'attività periodica "in giro" dalle 7 del mattino ale 11 di sera, così d'altronde erano le nostre giornate» aggiunge ancora Simion, che la scorsa estate si era cimentato in un altro viaggio, questa volta in bici, da Noale (Venezia) a Santa Maria di Leuca (Lecce) con l'ex compagno di squadra Niccolò Pacinotti (che per sua decisione ha rescisso il contratto con la Bardiani CSF e ha smesso di correre, ndr) e De Marchi.
Prossime mete da conquistare? «Durante questa avventura abbiamo conosciuto un ragazzo svedese che ha un resort alle Filippine, visto che abbiamo un contatto potremmo andare lì... Ora però è tempo di pensare al lavoro, per le vacanze bisognerà aspettare un altro po'» sorride Paolo.
Giulia De Maio
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