
Se Roma non fu costruita in un giorno, un deterrente non basta a colmare le carenze culturali di un Paese in tre mesi e mezzo. Anche con l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada la convivenza tra utenti della strada continua a essere pericolante, pure negli angoli d'Italia meglio funzionanti secondo vari parametri. In settimana Annalisa Benatti, direttrice sportiva del Team Femminile Trentino (squadra composta da cicliste Esordienti e Allieve, con sede a Villazzano: vedi foto) ha raccontato a Il T Quotidiano la doppia disavventura capitata martedì durante un allenamento della squadra, nello stesso territorio dove si allenava e dove ha perso la vita il 24 gennaio Sara Piffer.
Episodio 1: «Sulla provinciale della Destra Adige, tra Nave e il ponte di Zambana, un’auto a velocità folle ha sfiorato le nostre ragazze, alcune delle quali sono dovute uscire di strada per scongiurare il peggio. Ho provato a seguire l’auto, ma l’automobilista si è accorto, ha sorpassato un veicolo fermo al semaforo del ponte di Zambana ed è scappato con il rosso.»
Episodio 2: «Sulla salita da San Lazzaro a Meano, stavo procedendo affiancata alle ragazze perché erano scosse dall'avvenimento precedente e così si sentivano più sicure. Due automobilisti hanno atteso il momento giusto per sorpassarci, il terzo invece ha prima clacsonato, poi urlato di tutto dal finestrino, infine è sceso e ci ha minacciate con insulti allucinanti! Troppa gente non aspetta nemmeno un secondo, non si rende conto della pericolosità di alcune manovre e non pensa che in sella ci sono persone vere, magari giovani che cullano una passione tra molti sacrifici. Le mie atlete vengono da paesi lontani da Trento, fanno sforzi enormi con le loro famiglie e poi si ritrovano a rischiare la pelle: il ciclismo è uno sport altamente formativo che sa affascinare tante persone, come fanno però a crescere campioni e campionesse se chi pedala non può farlo in sicurezza?»
Tale testimonianza trova conforto, o meglio una sconfortante conferma, proprio nell'articolo dell'avvocato Federico Balconi che abbiamo pubblicato ieri mattina qui sul sito: i ritiri di patente sono aumentati di un terzo rispetto all'anno scorso nello stesso periodo, ma i numeri dei morti in bicicletta sono rimasti drammaticamente uguali. Dalla nostra redazione giunge la massima vicinanza alla diesse Benatti, al suo gruppo sportivo e a chiunque rischia ogni giorno per amore della bici. A voi lettori e appassionati, l'invito a leggere (se non l'avete già fatto) l'approfondimento dell'avv. Balconi.