
Grazie ad un’attenta analisi condotta da Velon, è stato possibile capire di più sul modo di correre di Tadej Pogacar e perché sia riuscito a battere Pidcock all’ultima Strade Bianche. E’ tutta una questione di forza e di come la potenza viene sviluppata durante il movimento.
Guardando l’attacco che Pogacar ha fatto a Colle Pinzuto, a diciotto chilometri dal traguardo, si vede come il campione del mondo abbia spinto una media di 630 watt su 1'06", con un picco di 810 watt. L'accelerazione, secondo gli analisti di Velon, non è stata particolarmente esplosiva (un picco di 810 watt durante un attacco non è poi così alto), ma spingere 630 watt stando seduti sulla sella per un minuto dopo una gara dura, quella è veramente una prestazione straordinaria.
L’analisi ha puntato ad evidenziare la modalità di attacco e di salita di Pogacar e Pidcock: il britannico, come la maggior parte dei corridori, per sviluppare più potenza si alza sui pedali e ci rimane per un lungo tempo, mentre Pogacar raramente si alza sui pedali e quando lo fa è per una manciata di secondi.
La differenza tra i due campioni si nota bene nei due attacchi decisi dallo sloveno, quando a 78 chilometri dal traguardo, Pogacar e Pidcock sono andati via e il britannico è rimasto sui pedali per 37 secondi, mentre a Pogacar ne sono bastati appena 3. Andando avanti nell’analisi, nell'attacco in cui Pogacar ha lasciato Pidcock alle proprie spalle a 18 chilometri dal traguardo, abbiamo assistito ad una scena praticamente identica. All'inizio del suo attacco, Pogacar è in posizione eretta sui pedali per circa un secondo e mezzo, ma il resto dello sforzo lo fa rimanendo seduto sulla sella, mentre Pidcock è stato di nuovo costretto ad alzarsi sui pedali per 32 secondi.
Ciò che va veramente sottolineato, non è tanto il fatto che Pidcock passi così tanto tempo sui pedali, quanto piuttosto che Pogacar scende subito sulla sella durante entrambi i suoi attacchi. Di solito chi attacca lo fa sempre in piedi sui pedali, perché in questo modo si è più esplosivi e si può usare la massima potenza, ma lo sloveno ha uno stile tutto suo, veramente unico, tanto da renderlo un attaccante inarrivabile.
Dopo aver visto e rivisto quelle azioni, è giusto porsi una domanda: perché Pogacar attacca quasi sempre stando seduto? Durante l'ultimo attacco a Strade Bianche, forse c’era il problema delle ferite causate dalla caduta, che non gli permettevano più di alzarsi correttamente sul manubrio o forse semplicemente perché non aveva più quella spinta nelle gambe.
Un’altra ipotesi invece, viene dalla tenuta migliore sulla ghiaia finissima. Non è da escludere che il campione iridato si senta più sicuro ad attaccare su sterrato rimanendo nella posizione seduta.
Tra le ipotesi relative alla posizione, c’è anche quella di chi sostiene che da quando Pogacar ha cambiato allenatore nel novembre 2023, con Iñigo San Millán che ha lasciato il posto a Javier Sola, quest’ultimo abbia voluto cambiare delle posizioni. Alcuni esperti hanno notato che, dopo il cambio di allenatore, l’iridato ha ottenuto risultati migliori sulle salite più lunghe, ma che di conseguenza abbia perso un po' della sua esplosività. Anche le pedivelle più corte ora utilizzate da Pogacar (165 mm anziché 172,5 mm) potrebbero essere parte della spiegazione. Una pedivella più corta garantirebbe maggiore flessibilità, ma avrebbe anche un impatto negativo sull'esplosività.
Tirando le somme e riguardando quanto accaduto sabato in Toscana, lo sloveno ha un livello di potenza da seduto nettamente più alto rispetto a tutti gli altri. Pidcock era senza dubbio in ottima forma a Siena, ma ha comunque avuto grandi difficoltà a tenere il passo, anche stando in piedi sui pedali. Una buona potenza da seduti è un vantaggio incredibile, perché un corridore non può rimanere per lunghi periodi sui pedali cercando di sprigionare la massima potenza.
Questo modo di pedalare, proprio secondo gli esperti delle Classiche fiamminghe, è un elemento fondamentale per chi, come lui, punta alla vittoria di corse come Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Quindi è molto probabile, che lo spettacolo alle prossime Classiche sarà ancora più entusiasmante, perché dopo aver potuto vedere la tecnica di Pogacar a Strade Bianche, tra poche settimane sarà possibile capire se questa sua caratteristica di pedalata da seduto sarà più efficace degli attacchi propulsivi di corridori come Mathieu van der Poel e Wout van Aert.