
Sta riscuotendo importanti successi e in appena sei giorni di gara è salito sul podio per ben 4 volte, con tre piazzamenti e una vittoria e mettendosi spesso alle spalle grandi campioni. Si tratta di Paul Magnier, il ragazzo francese che ha cominciato a correre prima in mountain bike ed è uno degli astri nascenti del ciclismo transalpino.
Compirà 21 anni il prossimo aprile ed è alla sua seconda stagione da professionista con la Soudal-Quick Step: nel team belga è riuscito a conquistare la fiducia di tutti, anche di Remco Evenepoel.
La sua stagione è iniziata con l'Etoile de Bessèges dove ha subito ottenuto una vittoria e un terzo posto, mentre alla Figueira Classic è arrivato secondo, dimostrando che anche in salita può dire la sua. Lo vedremo alla Tirreno-Adriatico e poi alla Milano-Sanremo e anche al Giro d’Italia, dove potrà misurarsi contro Wout van Aert.
Per lui segnali che arrivano dalle strade delle classiche sono stati subito ottimi: dopo il secondo posto all’Omloop Het Nieuwsblad, ieri è arrivato secondo a Le Samyn dove, dopo aver tagliato il traguardo, il vincitore Van der Poel si è complimentato con lui.
«Sono uno dei suoi più grandi fan - ha detto Magnier riferendosi a Van der Poel - Sono molto contento di questo risultato ed è un sogno correre accanto a qualcuno come Mathieu. Il finale è stato difficile ed è arrivata poi quella sua accelerazione e nessuno è riuscito a stargli dietro, ma stare sul palco con lui è veramente qualcosa di incredibile».
L'anno scorso c'era stato molto interesse dopo i dati relativi agli gli sprint in allenamento del giovane francese, che a 19 anni aveva fatto meglio di Tim Merlier, anche se si trattava di test in salita.
«Quest'inverno Tim ed io non ci siamo sfidati molto spesso, ma diciamo che abbiamo fatto 50 e 50 quanto a risultati. In allenamento riesco a batterlo in uno sprint su un rettilineo, ma per me non è ancora possibile battere Tim in gara. Lui può sempre fare di più in gara rispetto all’allenamento. Al momento resta ancora uno sprinter migliore di me».
Anche se giovane, Paul Magnier sta dimostrando carattere e grandi qualità e con i suoi 187 cm di altezza e 75 kg di peso, oltre che per le doti caratteriali, assomiglia ai grandi campioni delle Classiche.
«Tim Merlier dice che come corridore assomiglio a Wout van Aert, ma preferisco la classe di Van der Poel. Non ho mai parlato con Van der Poel prima della Samyn, ma aveva mandato un messaggio a Tim riguardo ai watt che faccio quando mi alleno. Qualcuno su X aveva segnalato i miei wattaggi su Strava, Van der Poel l'aveva visto e a quanto pare era rimasto sorpreso. Ha fatto sapere a Tim che mi avrebbe staccato prima di arrivare a una volata tra noi due».
Magnier guarda al futuro e sogna di poter vincere in una Classica con uno sprint, forse proprio contro il suo idolo van der Poel.
«È come dicono sempre tutti: uno sprint alla fine di una Classica è qualcosa di molto speciale. Basta guardare come Asgreen ha battuto Van der Poel al Giro delle Fiandre del 2021. In allenamento posso pedalare 1.800 watt, ma non ci sono mai riuscito in gara. Van der Poel e Van Aert sono dei veri specialisti degli sprint dopo gare difficili, ma anch'io preferisco gli sprint con un po' di stanchezza nelle gambe. Questo è importante per un corridore da Classiche».
Il talentuoso francese quest’anno correrà la sua prima Milano-Sanremo, che sarà anche la sua prima Classica Monumento. Sa che la concorrenza sarà tanta e pensa che nell’albo d’oro della Classicissima di primavera un giorno potrebbe essere scritto il suo nome.
«Correrò la Milano-Sanremo. È la Classica Monumento che al momento si adatta meglio alle mie caratteristiche ed è una gara che forse un giorno riuscirò a vincere. Quest'anno non correrò la Parigi-Roubaix, ma sarà un mio obiettivo anche per il futuro. Non credo che vincerò quest'anno. Ma tra due, tre o quattro anni, quando i giovani corridori come me avranno partecipato alle Classiche un paio di volte e sapranno dove sono i punti importanti della gara, penso che allora saremo in grado di competere per la vittoria».
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