La numero 1 è di un calciatore: Angelo Schiavio, antico centravanti di quel Bologna (e anche di quella Italia, anni Trenta) che faceva tremare il mondo. La numero 6 è la prima non di un calciatore: Dino Meneghin, basket. La numero 11 è la prima di una donna: Pamela Noutchwo Sala, pugile della Bolognina Boxe (ed è l’unica ad avere il privilegio di una seconda figurina, per lei la numero 62). La numero 15 è la prima di un corridore: Michele Scarponi.
Si chiamano “Celebrative sticker”, figurine celebrative, tipo Panini, contenute in un quartino, la prima pagina è un ritratto, la seconda illustra la collana (Associazione figurine forever) e il motto (“In stickers we trust”, nelle figurine noi crediamo), la terza, oltre alla figurina, ha riproduzioni di foto, disegni, copertine e articoli, nella quarta è riportata una breve biografia del personaggio e sono citati collaborazioni e patrocini.
Fra le figurine celebrative il calcio spadroneggia (tutti, uno per uno, quelli del Grande Torino precipitato sul Superga, più Sandro Tomà e Renato Gandolfi, sopravvissuti perché non convocati per quella partita a Lisbona contro il Benfica, nonché tutti quelli del Bologna scudettato nel 1963-1964), ma ci sono anche i tuffi (per Giorgio Cagnotto, il papà, la numero 45, per Tania, la figlia, la 46) e l’automobilismo (la numero 30 per Chris Amon), con molto basket e baseball. Il ciclismo reclama i suoi eroi. Finora, soltanto due: la figurina numero 27 è dedicata a Gino Bartali, la 113 a Luigi Malabrocca.
L’Associazione Figurine Forever nasce “per diffondere la cultura del collezionismo delle figurine; proporsi come luogo di incontro e aggregazione attraverso mostre, eventi, iniziative e proprie produzioni; utilizzare il fascino e il successo delle figurine per creare e sostenere iniziative di solidarietà, cultura e progetti di sviluppo; sebbene le nostre possibilità di raccolta fondi possano sembrare limitate, siamo convinti che, accanto alla necessità economica, sia altrettanto importante il messaggio sociale, la sensibilizzazione e la memoria storica”.
Finora sono state stampate 306 figurine solidali, per un totale di 56.580 figurine con relativi folder o cartoline. “
Il progetto delle figurine solidali autoprodotte può avere differenti percorsi: 1) sostenere il progetto “Adotta Con La Figurina” e le realtà collegate in Italia, Argentina, Bosnia, Madagascar e altri paesi. Per questo tipo di figurine solidali viene richiesto un contributo e, coperte le spese, l’intero ricavato è destinato a sostenere il progetto. A sostegno di “Adotta Con La Figurina” è anche la raccolta di figurine doppie, comprese le donazioni dei collezionisti, di tutti i tipi di figurine di oggi e ieri, da rimettere sul mercato in set completi e non, oppure lotti in offerta. 2) sostenere la memoria storica e la promozione sociale. Sono di norma le figurine solidali collegate ad Amnesty International, Aned (Associazione Ex Deportati nei campi nazisti), Libera contro le mafie, oppure ai Musei (Genoa, Grande Torino, Fortitudo, musei del Ciclismo, WOW Fumetto Milano...). Rimanendo il proposito di raccolta fondi attraverso i contributi, è possibile che Figurine Forever possa donare una parte delle figurine stampate alle associazioni nominate sopra, da distribuire in occasioni di incontri pubblici, eventi, iniziative nelle scuole. 3) sostenere le iniziative sul territorio. Figurine Forever (www.figurineforever.com) può essere contattata per promuovere un progetto e raccogliere fondi. Per questo tipo di figurine solidali, il ruolo di Figurine Forever è donare un determinato numero di copie alla realtà locale, che si occuperà direttamente della “vendita” attraverso i contributi trattenendo l’intera somma raccolta. Fermo restando la valutazione della produzione richiesta. 4) sostenere la sensibilizzazione. E’ possibile richiedere a Figurine Forever lotti di figurine solidali, tra i titoli disponibili, attraverso un contributo minimo per coprire i costi di stampa e realizzazione. La proposta può essere valutata solo in caso di richieste sopra le 100 copie e per finalità sociali ed educative”.
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