Remco EVENEPOEL. 10 e lode. Con l’asciutto o con il bagnato, la musica è sempre la stessa. Con la salita o la discesa il risultato è il medesimo. Va come una moto il “bimbo d’oro”, a tratti anche di più, anche meglio, alla faccia di chi ancora sostiene che ha problemi a guidare il mezzo in discesa. Remco è compatto come pochi, un tutt’uno con la sua bicicletta, un prodigio di aerodinamica e potenza. Una pallottola filante che va sempre a bersaglio. Giochi e iride, cinque cerchi e arcobaleno, per Remco è un anno magico, che non è ancora finito. Semplicemente infinito, anche perché è solo all’inizio.
Filippo GANNA. 9,5. Quinta volta sul podio in sei edizioni: due mondiali, due argenti e un bronzo. Non si deve rimproverare di nulla Pippo, visto che perde per soli 6” e nel finale dimezza il divario che aveva dal “bimbo d’oro”. Gara di valore assoluto, prova di livello mondiale, che gli vale il posto d’onore, ma contro il prodigio belga, attualmente, c’è poco da fare, anche se il gigante di Vignone, alla fine, mette in mostra una prova in linea con quella di Remco.
Edoardo AFFINI. 9,5. Il campione d’Europa accarezza il mondo e si accoda a quei due mostri sacri di velocità e aerodinamica che lo precedono e lo esaltano. Edo vola in una nuova dimensione: il titolo europeo gli ha fatto bene, soprattutto alla testa. Il 28enne granatiere mantovano ora sa perfettamente chi è e cosa può ottenere. Oggi si supera: è un grande giorno. È nell’elite dei migliori cronoman del mondo e noi italiani, che piaccia o no, ne abbiamo almeno due. È storico, ma fa anche storia.
Joshua TARLING. 5,5. È giovanissimo, è bene ricordarlo, visto che ha solo 20 anni. È anche un predestinato, un talento, ma sia ai Giochi che oggi non è mai della partita. Per un talento del suo livello, quella di oggi è comunque una battuta d’arresto.
Jay VINE. 17. Finisce per terra e non lo fanno nemmeno vedere (voto alla regia internazionale 5). Taglia il traguardo insanguinato e malconcio, un quinto posto che dice quanto è andato forte, ma questa è una sconfitta che brucia, quanto le sue abrasioni.
Kasper ASGREEN. 6. Può essere la sorpresa, perché di regola lui se la cava, si difende bene in questo tipo di prove. Ma oggi non è attrezzato per i miracoli.
Stefan KÜNG. 5,5. Arriva alla sua prova con la condizione in calando e il serbatoio ormai in riserva. In questo tipo di prove c’è poco da far calcoli: quello che si ha si da, ma oggi non ha tantissimo.
Primoz ROGLIC. 5. Gli anni passano e si fanno sentire. Le fatiche si accumulano e si fatica a smaltirle, oggi Primoz viene anche raggiunto e superato da SuperPippo. Per lui non è un bel vedere, ma per Pippo è bellissimo.